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Le partite contro Parma e Genoa hanno un fattore comune preoccupante: i gol presi e la rincorsa.
E' evidente che giocando contro squadre molto attente a distruggere si sono mostrati i limiti della rosa. Limiti che sono strutturali nel moneto in cui vengono a mancare gli uomini migliori.
Pensare a un Milan senza Ibra, Kjaer, Bennacer e Hernandez significa cadere dal primo posto (temporaneo) a fuori dalla zona delle coppe europee.
Una squadra molto giovane e troppo spesso svagata diventa facile preda delle avversarie e non è un caso che i punti raccolti nelle ultime due gare siano frutto più di volontà che di capacità della squadra.
L'assenza dei giocatori più rappresentativi significa soprattutto un cambio dell'assetto tattico che ha vissuto in questi mesi di uno strano equilibrio, per altro trovato nel momento in cui si è optato per un 4-2-3-1.
Alle assenze, poi, è necessario aggiungere la stanchezza e la forma precaria di qualche giocatore che ha "tirato la carretta" per tutto questo tempo.
Recuperare gli infortunati è determinante, ma sulla rampa di lancio, e non è garantito, ci sono solo Ibra e Kjaer, Bennacer è fermo mentre Hernandez dovrebbe essere a disposizione.
Sembra incredibile che il Milan sia al primo posto, ma ancor di più se si considera che l'unica sconfitta è stata quella con il Lille. ma non può essere una squadra da vertice perché non ha una rosa da vertice.
Servono rinforzi, bisognerà capire se la società ed Elliott hanno intenzione di investire per raggiungere qualche obiettivo importante o tirare a campare.
Non è un dilemma da poco, ma Parma e Genoa hanno dato indicazioni chiare su quello che andrebbe fatto.
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