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Esattamente un anno fa Il Milan aveva una difesa degna della “banda del buco”. Prendevamo caterve di gol, segavamo col contagocce e la nostra classifica infatti rispecchiava il nostro valore, visto che ci vedeva quasi in zona retrocessione.
Ma l’innesto di Kjaer a gennaio e un più idoneo schieramento tecnico-tattico in campo, ha fatto sì che la stagione svoltasse.
La Fase 2, ma anche nelle partite precedenti, ci hanno visti protagonisti assoluti, con un attacco che finalmente girava a mille e una difesa che – halleluja – teneva.
Queste impostazioni sembrano essersi mantenute anche in questo campionato, visto che i numeri indicano che il Milan ha la difesa meno battuta del campionato, con solo 5 reti subite. (3 al netto dei rigori).
Un primato che condividiamo con la Juventus, difesa ultrarodata, e a cui non daranno mai contro un rigore come quello fantascientifico assegnato all’Udinese, oppure quello decisamente punitivo alla Roma.
Senza questi due rigori il Milan avrebbe subito solo 3 gol in 6 gare, come il Verona, con all’attivo però ben 15 reti da parte dell’attacco, di cui 7 dl solo Ibra.
Peraltro, la gara contro la Roma ha visto in porta Tatarusanu, la cui ruggine da inattività si è purtroppo vista, soprattutto se si confronta la su reattività con quel mostro di Donnarumma.
Inoltre, fino alla pausa delle nazionali, Kjaer ha fatto coppia col baby Gabbia, ora fermo per positività. E la coppia non ha affatto demeritato, smentendo molti commentatori che avevano previsto sfracelli con l’assenza di Romagnoli.
Invece grazie ad un rinato Calabria e ad un Theo Hernandez che non sempre sembra esser concentrato ma è un talento purissimo, questo Milan ha una difesa che fa ben sperare per il futuro del campionato.