Udinese-Milan un anno dopo E’ stato l’inizio di un incubo. Per fortuna ci siamo svegliati

30/10/2020

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Era il 25 agosto 2019. Poco più di un anno fa, ma sembrano passate ere geologiche. Il Milan che andava a far visita all’Udinese era quello di Giampaolo, il Maestro.
Quella partita fu l’inizio della catastrofe che per quattro mesi si abbattè sul Milan.
Basta vedere la formazione messa in campo.
Donnarumma tra i pali. Difesa a 4 con Calabria, Musacchio, Romagnoli e Ricardo Rodriguez.
A centrocampo Borini, Calhanoglu e Paquetà.
In attacco Castilejo (Suso non era disponibile) e Piatek.
A gara in corso subentrarono Bennacer, Kessie e Leao.
La partita fu un incubo: il Milan non fece un tiro in porta, mentre i giocatori pascolavano per il campo senza sapere cosa fare. Non uno schema, una giocata, un concetto tecnico.
Con un gol al 70° di Becao, l’Udinese portò a casa la partita senza un gran sforzo.
Col senno di poi è chiaro che scegliere Giampaolo ha fatto più danni della grandine. Però è del tutto evidente che Pioli ha dovuto ricostruire sulle macerie, impostando la squadra su giocatori diversi e un modulo diverso. Come fosse possibile che il miglior giocatore della Coppa d’Africa 2019 fosse relegato in panchina insieme a Kessie è inspiegabile.
E’ vero che la vera svolta si è avuta con il mercato di gennaio, con l’arrivo di Ibrahimovic, Kjaer e Saelemaekers, e la partenza di Piatek e Suso, ma diamo all’allenatore il merito di aver posto le basi della squadra entro cui gli innesti hanno poi portato al Milan della seconda parte della stagione.
La partita di domenica porta alla luce molti ricordi del periodo buio dello scorso campionato, con i dissapori in società, con i tifosi che pur con tanta pazienza erano sconcertati nel vedere la loro squadra quasi in lotta per la retrocessione.
Per fortuna ne siamo usciti. E alla grande.

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