Maldini, una dinastia meravigliosa Il gol di Daniel a San Siro è stato un tuffo al cuore
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Maldini è un cognome che fa rima con Milan, non nel senso letterale, ma molto più profondo.
Cesare, Paolo e ora Daniel rappresentano, nell'immaginario collettivo rossonero, qualcosa di enorme, clamoroso ed evoca immediatamente l'immagine di un Maldini che alza la coppa dei campioni.
Daniel è ancora lontano da quel traguardo che tutti i rossoneri sognano, ma i sogni dei tifosi i Maldini hanno dimostrato di volerli realizzare.
A differenza del padre e del nonno c'è il ruolo, visto che è un trequartista che Pioli ha inserito a sinistra dell'attacco in queste partite di preparazione alla stagione, ma la corsa e lo stile sono inconfondibili.
Daniel è cresciuto di gara in gara, non è ovviamente ancora un trascinatore o un leader, ma non entra più in partita in punta di fioretto, però incide, chiede palla, urla ai compagni.
Certo, si spaventa se Ibra lo riprende, ma non ha l'angoscia del novellino che gioca coi campioni, anzi, si prende anche qualche licenza di giocate ardite.
Se son rose fioriranno, si diceva, ma i tifosi rossoneri sognano di assaporarne il profumo.
In fondo, tanti rossoneri di oggi sono nati con Cesare, hanno gioito con Paolo e ora vedono Daniel.
Il tutto con un unico segno, indelebile e meraviglioso, quello rossonero.
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