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Pensate solo se si fossero giocati i playoff invece di questo torneo estivo da bar impostato dalla Lega, probabilmente avremmo inondato con il nostro amore piazza Duomo per festeggiare il diciannovesimo scudetto.
Due mesi fa ci avrebbero presi per pazzi, ma il Milan post-Covid è una macchina da guerra.
Possono esserci diverse chiavi di lettura in questo totale mutamento, tra il diavolo pre e post lockdown. Sarà difficile farsi un’idea precisa sul reale valore della rosa, ci vorrà un importante lavoro di equilibrio per non cadere nella trappola del “tutto va bene”.
Il calcio in questi due mesi ricorda più quei tornei Birra Moretti che di solito si giocano ad agosto, ritmi compassati, marcature libertine e concentrazione da racchettoni in spiaggia a ferragosto. Tutto vero e legittimo, ma il discorso vale per tutti, sia per chi perde sia per chi vince.
I ragazzi di Pioli stanno sfoggiando una condizione fisica pazzesca, queste vittorie non devono illudere, ma pensiamo abbiano aiutato la squadra a costruirsi una certa autostima che potrà esser utile per il futuro.
Vincere aiuta a vincere sempre, ed ultimamente al Milan sembrava che questo fosse dimenticato. Attenzione però a non sottovalutare il valore principe che ci ha dato la possibilità di godere finalmente un po' del nostro caro Diavolo, sempre lui, quello intramontabile: il gigante svedese.
Questo Milan è costruito e cresciuto intorno a Zlatan, nulla da vergognarsi, alla sua età è meglio di tantissimi altri mediocri.
Lui dice che si sta solo scaldando, e pure noi visto che vorremmo non finisse mai questo campionato. Non ci sembra vero vedere la squadra dominare le partite e giocarsela alla grande con le big. Allora ci chiediamo cosa si stia aspettando a blindare l’immenso Ibra. Evidentemente in dirigenza c’è gente a cui piace giocare d’azzardo, che ama il rischio, o forse che non ha capito come gestire una squadra di calcio.
Lo svedese è fondamentale per tutti i componenti del club, senza si rischia di ripartire con un’ennesima stagione complicata. E visto che i segnali che arrivano dal management sembrano orientati verso una continuità di visione calcistica con la conferma di Pioli a scapito di Rangnick, ci aspettiamo che ci sia determinazione anche nel prolungare il contratto di Ibrahimovic visto che alla sua età primeggia ancora.
Qui è solo questione di capire che sarà lo svedese a portarci nel nostro vecchio habitat, sempre che Gazidis capisca quale sia il palcoscenico a cui deve ambire il Milan.
Fatelo firmare, non perdete tempo, abbiamo ancora voglia di primeggiare!
FVCR
YouRedBlack
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