Risultati ed esibizioni (con margini di miglioramento) Un Milan che fa risultati con continuità non si vedeva da tempo

17/07/2020

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Il Milan di Stefano Pioli ha iniziato a collezionare risultati importanti, con una continuità incredibile.
Dal lockdown, il Milan non solo non ha mai perso, ma ha lasciato solo due pareggi e ha segnato moltissime reti.
Risultati certamente incoraggianti, ma che probabilmente non basteranno a raggiungere il quinto posto, quello necessario per entrare in Europa League senza dover passare per i turni preliminari.
La squadra segna, ma il vero problema è che prende quasi sempre gol, per fortuna riuscendo poi a ribaltare la situazione.
I risultati, quindi, ci sono, le esibizioni potrebbero anche migliorare, nel senso che, nonostante il divertimento provocato dai gol, c'è un buon gioco ma la fase difensiva troppo spesso è decisamente sotto tono.
Il primo a difendere dovrebbe essere Zlatan Ibrahimovic, ma un po' per l'età e un po' per gli impegni ravvicinati, fatica a salire, e di conseguenza tutta la squadra arretra, lasciando campo agli avversari.
In tutto questo, c'è un atteggiamento sui calci da fermo che sta portando buoni risultati ma che rischia di essere un boomerang: la linea difensiva, invece di schierarsi alta come nella maggior parte dei casi di tutta la serie A, è molto bassa.
Lo schema ha il vantaggio di non farsi scavalcare dalla palla ed è stato molte vole di grande aiuto, ma il rischio è di portare un giocatore molto vicino al portiere che ha difficoltà a intervenire, esattamente come è accaduto a Napoli.
Gli avversari studiano questi schemi, per cui il rischio è diventare prevedibili.
Il secondo aspetto è l'attesa dei centrocampisti nel caso di inserimento dei pari reparto avversari. Sia a Napoli, sia a San Siro contro il Parma, ma anche nella gara contro la Juventus, la difficoltà a seguire gli avversari sbilancia la linea difensiva che deve uscire ad accorciare.
Non è una questione di semplice preparazione o atteggiamento, ma semplicemente di predisposizione. Questo fa sì che la squadra si abbassi e quindi renda più complicato il recupero della palla per una ripartenza veloce.
Anche il fraseggio in attacco spesso è complicato, soprattutto per i piedi non sempre "caldi" di Rebic, ma anche qui, avendo più tempo a disposizione tra una partita e l'altra, si potrebbe fare moltissimo.
Il margine c'è, ma il campionato sta finendo.


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