Napoli - Milan: analisi della partita Un punto d'oro, una gara giocata in apnea

17/07/2020

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Il Milan era arrivato a Napoli con la voglia di confermare i grandi risultati dell'ultimo periodo.
Se la condizione fisica poteva essere quella che era date le condizioni in cui si gioca, ci si attendeva qualcosa di più a livello di approccio alla gara.
Un Milan che, per la verità, ha iniziato bene la partita, ma che ha perso presto gli spazi tra le linee di difesa e centrocampo e alla fine ha sofferto parecchio sia il possesso palla della squadra di Gennaro Gattuso, sia le incursioni dei centrocampisti, nonché i tagli delle mezze punte.
La squadra di Stefano Pioli ha giocato discretamente bene, ma ha mostrato ancora alcune lacune a livello tattico.
Il risultati, infatti, sta stretto al Napoli, ma il Milan non ha demeritato.
Il gol del vantaggio è uno di quelli da mostrare nelle scuole calcio: ripartenza, movimenti e conclusione perfetti.


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Il gol del pareggio invece rappresenta una serie di errori dei singoli e di tattica, con una linea difensiva a ridosso di Donnarumma che non ha visto la palla se non all'ultimo e ha respinto dal lato sbagliato.
A Napoli è anche tornata quella strana apatia del Milan e l'assenza di conclusioni a rete, solo 4 e comunque in porta.
L'espulsione di Saelemaekers non ha pesato, per esempio, sul possesso palla, sostanzialmente in parità e questo è un indice interessante della capacità di reggere il campo da parte della squadra di Pioli.
Restano i 14 tiri presi, i pochi contrasti vinti, anche se lo stesso discorso vale per i ragazzi allenati da Gattuso, ma soprattutto il passo indietro è sui falli commessi, più del doppio di quelli napoletani.
Un punto prezioso.
 


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