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Detto fuori dai denti, se nel ruolo di terzino sinistro abbiamo delle certezze dal nome Theo Hernandez, a destra ci sono le dolenti note.
Calabria, da giovane promettente e volonteroso non ha mai fatto il salto di qualità. Si impegna, ma ha ancora enormi lacune sia in fase difensiva sia (soprattutto) offensiva.
Passa il tempo, ma il giocatore non è cresciuto tecnicamente e tatticamente da quando è esordito giovanissimo. Sembra di rivivere la parabola di Di Sciglio.
Bravino, per carità, ma non va mai oltre il suo compitino, spesso punto debole della tenuta del reparto in fase offensiva.
Discorso analogo, ma speculare, si può fare per Conti.
Il giocatore arrivato dall’Atalanta come “stantuffo” inesauribile sulla fascia destra, in grado anche di fare parecchi gol (per un terzino) in stagione, causa infortuni gravi al Milan non si è praticamente visto.
Ha amnesie difensive evidentissime, al punto di essere sistematicamente puntato dagli avversari. Quando è in campo è sicuramente efficace in fase d’attacco, ma il punto debole della fase difensiva. Il che non è poco.
Bisogna dare atto che il vero Conti non sappiamo quale sia, tra il giocatore del Milan di oggi e quello dell’Atalanta di due anni fa. Certo è che non lo si può certamente definire una certezza per la titolarità della maglia di terzino destro del prossimo Milan. A meno di un finale di campionato strepitoso.
Al momento quindi, con l’arrivo di Kalulu, è ipotizzabile che almeno uno dei due saluti la maglia rossonera.
Di certo è che finora non hanno comunque mantenuto le promesse.
E pensando a Cafù e Tassotti, vorremmo vedere ben altro giocatore in quel ruolo.
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