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Quella di Torino è stato un esperimento fallito. La mossa di Pioli di schierare Rebic prima punta è naufragata con una sciagurata espulsione.
Ma anche prima dell’episodio era chiaro che da solo là davanti avrebbe combinato poco o nulla. Il croato è un uomo di manovra, non ha certo le caratteristiche per esser servito spalle alla porta.
Contro il Lecce, che non è la Juventus, deve tornare laterale sinistro, posizione da cui può partire per fare davvero la differenza.
Certo, l’assenza di Ibrahimovic – con la sua capacità di portar via gli avversari e creare spazio di inserimento – si farà sentire. E speriamo che Leao sia in grado di fare anche questo lavoro.
Però se guardiamo al Rebic prima dello stop per il lockdown ci si aspetta che replichi le prestazioni che l’avevano imposto a suon di gol.
Nel 2020 ne ha realizzati 6 su 12 del Milan.
Mancano 12 gare, almeno una senza Ibrahimovic. Ci dobbiamo aggrappare al croato, vista la scarsa pericolosità di centrocampisti e attaccanti dimostrata finora.
I suoi inserimenti, i suoi dribbling per smarcarsi, potrebbero dimostrarsi decisivi.
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