Non è più il Milan di una volta (cit.) Le parole di Ibra sono una pietra tombale sulla gestione Gazidis

12/06/2020

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L’improvvida visita di Gazidis a Milanello, per la prima volta dopo l’apertura del lockdown, ha portato più malumori che serenità alla vigilia della gara contro la Juventus.
Non tanto per le risposte sulle questioni economiche, quanto nei modi in cui è avvenuto il colloquio con la squadra.
Certo, tutti sono interessati al proprio stipendio, e Ibra in questo insegna, ma il fatto che il confronto tra Gazidis e Ibra sia sceso su un piano diverso da quello deputato ai rispettivi ruoli spiega le tante difficoltà della gestione Elliott.
Affrontare questioni finanziarie in quella sede non aveva senso. Anziché parlare come AD ai propri giocatori sarebbe bastato avvertirne i procuratori. Cosa significa andare a parlare di coperture economiche, dello sforzo e solidità di Elliott, e di Fair Play Finanziario a dei giocatori in ritiro pre partita?
Gazidis parla un italiano più che approssimativo (dopo due anni!) e Ibra ha ribattuto punto su punto in inglese. Un colloquio che non avrebbe mai dovuto avvenire. "Perchè ti presenti solo oggi? Non è più il mio Milan. Manca il progetto", avrebbe detto - in sintesi - lo svedese.  

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Evidentemente l’uomo del fondo non ha ancora compreso il suo ruolo, le sue mansioni e, soprattutto, chi deve far cosa all’interno della società.
Via Boban, con Maldini sulla porta d’uscita, possibile che non ci fosse nessuna altra figura che potesse andare a recare la notizia dell’accettazione del (lieve) taglio di stipendi?
Ma soprattutto, alla vigilia di una partita fondamentale per la stagione, perché presentarsi a Milanello per parlare di quelle cose? Non sarebbe bastata una visita di incitamento e magari di motivazione?
Più passa il tempo e più si rende evidente come Gazidis sia inadeguato.

 

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