Quel lato umano che non c’è più Da Gattuso a Pioli la società non si è comportata certo bene

22/05/2020

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Riavvolgiamo per un momento la storia. Più o meno un anno fa terminava il campionato. Rino Gattuso ci aveva portato a 45 minuti dalla fine alla qualificazione alla UEFA League.
Se ne andò con dignità, sbattendo però la porta, facendo capire che era stato lasciato solo da mesi da parte della società. Promise di raccontare tutto a fine campionato, ma questo non avvenne mai. Si licenziò rinunciando a un sacco di soldi. E rimarrà ancora più indelebilmente nei nostri cuori di tifosi.
Maldini scelse Giampaolo e purtroppo sappiamo tutti come è andato l’inizio della stagione. Una catastrofe. Decisioni sbagliate da parte della società, che hanno anche portato ad una rosa scarsa e costosa.
L’arrivo di Ibrahimovic, oltre che a quello di Pioli, rimisero in carreggiata la stagione – pur con alti e bassi – che ci vedeva in corsa per l’ultimo posto disponibile per disputare le coppe il prossimo campionato.
Ora, nessuno chiede alla società un peana per l’allenatore, ma vederlo trattato come se fosse un prodotto scaduto e pronto per il cestino dell’umido è decisamente sconfortante.


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Semplicemente bastava qualche dichiarazione ai media di appoggio, anche morale, a Pioli e al lavoro che sta facendo. Un messaggio positivo di vicinanza, di considerazione, di coinvolgimento come parte importante del team. Invece nulla. Silenzio. Come se non esistesse.
Anzi, si è preferito dar spazio mediatico a chi probabilmente gli subentrerà. Una follia dal punto di vista motivazionale.
L’AC Milan sta mostrando al mondo di essere una società in cui non regna certo l’empatia, in cui tutto è abbastanza freddo e managerialmente arido. Come la foto dimostra.
Da Gattuso a Pioli il lato umano del rapporto – ma anche il rispetto - sembra esser passato in secondo piano.
Qualcuno spieghi a Gazidis che una società di calcio non può esser solo un’azienda. I brand hanno consumatori più o meno fedeli, non tifosi.

 


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