Ralf uber alles! Il panzer è in arrivo Un Milan in salsa teutonica è in arrivo, preghiamo sia la volta buona

15/05/2020

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Quasi tre mesi senza calcio, in un lockdown che ha segnato la vita di molti, in maniera affettiva innanzitutto ma anche economica, proviamo a parlare di calcio.
In questo periodo può sembrare menefreghismo, noi invece lo vediamo come liberare temporaneamente la mente da questo incubo e magari rendere spensierati alcuni attimi. Il cervello è inondato da innumerevoli paure, ma guardare al futuro con ottimismo magari non ci farà cadere in depressione.
I milanisti dovrebbero esser già vaccinati, passateci questa battuta senza che nessuno si offenda. In questo blocco forzato, non bastando i risultati dell’annata, il Milan ha deciso di far ridere anche fuori dal rettangolo di gioco.
Preso in giro un giorno sì e l’altro pure sui giornali, senza che la società apra bocca, ci mettiamo anche il nostro carico con battute e repliche via media o social, degne di un vero asilo Mariuccia.
Ma come fa una squadra gestita in questo modo, raggiungere eventuali risultati sportivi? Non c’è modo, questo perché è impossibile farlo in determinate condizioni. Il Milan paga dazio perché non trova stabilità societaria ed unità d’intenti da diversi anni.
Dall’ultimo Berlusconi con i due AD, ai fantozziani Fassone-Mirabelli, arrivando ad oggi con Gazidis più preoccupato a far veder che il Milan è presente sul piano sociale che sul lato sportivo. Ormai è passato molto dal suo insediamento, ma di risultati positivi non se ne intravedono.
Sponsor non ne sono arrivati, il caos è aumentato, dalla Uefa non abbiamo più notizie, insomma di male in peggio verrebbe da dire. Il sudafricano ha la piena fiducia della società che lo ha strappato coprendolo d’oro dall’Arsenal un anno e mezzo fa.
Se fino ad oggi l’AD si è nascosto dietro gli insuccessi indicando le ex bandiere come capri espiatori, da domani non sarà più così. Fatta piazza pulita, avrà a sua disposizione un team scelto attentamente e corteggiato da svariato tempo. L’ora delle risposte si avvicina sempre più e soprattutto senza alibi.
“Aivan” per il rilancio si è affidato al “Der Kommissar”, di nome fa Ralf e di cognome Ragnick. Purtroppo la pantomima per i prossimi due mesi ci farà credere di una società unita per concludere al meglio la stagione, ma la verità è che è tutto apparecchiato per l’anno venturo.
Del professore tedesco ne sentiremo parlare, personaggio unico, autentico, originale. Gazidis scegliendolo dovrà cambiare la sua visione di gestione, sì perché Ragnick vuole potere, nessuna limitazione, per lui non esistono lockdown. Vuole aver autorità su molti campi dello sviluppo societario, non stiamo parlando di una sola figura tecnica da far accomodare in panchina.
Sarà pronto il sudafricano? Auspichiamo di sì, anche perché il tifoso milanista è stufo di esser diventato una barzelletta. Se da una parte siamo consapevoli del fatto che gli allenatori stranieri in Italia fanno molta fatica ad integrarsi, dall’altra siamo speranzosi che una visione tedesca forse è quello che ci vuole in questo preciso momento storico. I crucchi sono sempre stati bravi nel rialzarsi dopo cocenti cadute, un’organizzazione dedita e maniacale li ha storicamente contraddistinti.
Un Milan in salsa teutonica è in arrivo, preghiamo sia la volta buona. Nel frattempo Ralf Uber Alles, il panzer è in arrivo!
FVCR

YouRedBlack


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