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Ormai il campionato è fermo da talmente tanto tempo che anche ricordarsi la classifica diventa un esercizio buono per allenare la mente.
A ben vedere, anche alla fine di un campionato, in situazioni normali, il calcio in TV non mancava mai. C’erano europei, mondiali, olimpiadi o altre competizioni per nazionali che accompagnavano i tifosi fino al ritiro delle squadre. E dopo pochi giorni si partiva con le amichevoli e le qualificazioni per le coppe, per arrivare alla prima giornata a fine agosto.
Quello che stiamo vivendo è quindi il periodo di astinenza da calcio giocato più lungo da decenni a questa parte.
Ma non ci sono solo i tifosi blindati in casa. I giocatori stessi lo sono.
E’ quindi chiaro che prima della ripartenza del campionato occorrerà fare una preparazione simile a quella estiva, che dura mediamente 3 settimane. Per quanto praticamente tutti abbiano attrezzato una mini palestra in casa, il tono muscolare è quello che è.
Oltre al rischio di infortuni per carenza di allenamento, occorrerà lavorare anche sul fattore mentale. Sarà un campionato di 12 giornate, una sorta di girone di ritorno accorciato, dove magari toccherà giocare al ritmo di 3 partite alla settimana, spingendo al massimo.
Vedremo quindi giocatori “leggeri” come Theo Hernandez o Castillejo volare in fretta, e pesi massimi come Kessie o Ibra far più fatica ad entrare in condizione.
Il caldo poi farà la sua parte. E’ vero che giocheremo quasi sicuramente solo in notturna (al massimo alle 18), ma a maggio, giugno e magari luglio, le temperature sono alte.
Quindi il lavoro a Milanello sarà fondamentale. Magari per una partenza sprint che ci faccia guadagnare punti sulle avversarie dirette. Dopo la prima a Lecce, avremo la Roma e poi la SPAL. Si può fare.