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Raphael Leao rappresenta uno di quei casi di giocatori che hanno un grande potenziale ma che resta, di fatto, inespresso.
Da un lato un giocatore che ha un fisico e caratteristiche interessanti, dall'altro un rendimento quasi mai all'altezza delle aspettative.
Se i dati rappresentano, su una scala temporale ampia, una base sui cui effettuare dei ragionamenti, Leao è condannato a un ruolo da comprimario.
21 sono state le presenze in questa stagione, di cui dieci da titolare.
Il problema è che solo in metà di queste, cinque, è rimasto in campo per tutto il match e considerando che le sostituzioni sono 3/11, non è un grande segnale.
Ha realizzato due reti e confezionato un solo assist, obbiettivamente ha raccolto pochino.
Il problema è che ha quasi sempre lasciato la sensazione di essere un giocatore un po' avulso alla manovra e l'arrivo di Ibra, che teoricamente doveva coglierlo sotto la sua ala protettrice, non è stato proficuo.
La media della Gazzetta è di 5,80, sotto la sufficienza.
A questo punto, ha senso puntare su di lui per la ripresa?
Cos'è che potrebbe sbloccarlo?
Nelle gerarchie di Stefano Pioli, giunge dietro ad Ante Rebic, giocatore che nelle ultime giornate aveva trovato un ritmo decisamente ottimo e soprattutto una grande vena realizzativa.
Il Milan che verrà, sia quello che forse chiuderà la stagione sia quello della prossima, avrà la pazienza di attendere Raphael Leao?