La favola di Gabbia Dalle giovanili al sogno

21/02/2020

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La rosa del Milan è decisamente limitata dal punto di vista numerico.
In questo contesto, l'ingresso di contro il Toro deve essere visto in modo diverso.
Un ragazzo che ha fatto le giovanili rossonere, svariate nazionali e un anno trascorso a Lucca e un'estate ai mondiali Under 20, sembra un predestinato.
Sia Pioli sia Gianpaolo hanno sempre elogiato il ragazzo e la sua serietà in allenamento, ma la cosa più bella e significativa è stato l'abbraccio dei compagni a fine gara.


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Un segnale forte sulle sue qualità, prima di tutto umana e poi pedatoria, ma anche di coesione di gruppo.
Le assenze di reparto l'hanno messo in evidenza, ma il Milan ha preferito scegliere lui al posto di Caldara, e non è una questione di conto economico.
Caldara ha giocato la sua gara di Champions, non benissimo, mentre Gabbia è subentrato, ma la differenza si è vista: attenzione e determinazione.
È un fenomeno? Probabilmente no, deve crescere ancora molto, ma è un giocatore utile alla causa e su cui tutti, a Milanello, credono.
Ibra in testa.

 


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