Ripartiamo dal primo tempo del derby Guardare avanti e prendere ciò che di buono aveva detto il campo

14/02/2020

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La sconfitta pesante nel derby è dura da digerire. Ma più per il punteggio che altro. Se il Milan avesse concluso il primo tempo con tre gol di vanteggio non ci sarebbe stato nulla da dire.
Persino gli interisti nei commenti durante l’intervallo lo ammettevano.
Poi nel secondo tempo le cose sono andate come sono andate, complice una buona dose di sfortuna e lo zampino di arbitro e VAR.
Ma è proprio dalle buone cose del primo tempo che bisogna ripartire in campionato.
Abbiamo visto tutti che il Milan è in grado di metter sotto chiunque nelle giuste condizioni.
Il problema è che, a quanto pare, ci sono giocatori che non reggono più di un tempo. Rebic ne è il plastico esempio.
Un funambolo imprendibile per 45 minuti che però nella ripresa è sparito. E questo non è la prima volta che capita. E con lui anche altri compagni, che alle prime difficoltà perdono la spinta dell’entusiasmo e si spengono.
Questione di concentrazione o di preparazione? Non è dato saperlo.
Però, se un calo di prestazioni si può perdonare a Ibra – l’età non è una opinione – difficilmente può essere accettata nei suoi compagni. Oltretutto, non è che il Milan giochi ogni tre giorni causa impegni di coppa (magari…). Ci sono tempi più che lunghi per il riposo.
Pensiamo e speriamo che Pioli abbiamo messo a fuoco la situazione.
Quindi, in vista delle prossime sfide di campionato si può avere un certo ottimismo, a patto che la squadra giochi 90 minuti.



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