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Molti tifosi sono sconcertati per il mercato del Milan.
Va bene l’arrivo di Zlatan Ibrahimovic, giocatore che ci mancava più dell’aria che respiriamo, ma finora non è arrivato nessuno per rinforzare la squadra.
Anzi, a partire da Reina sono molte le figure che hanno lasciato (o stanno per farlo) la rosa del Milan. Via Borini, Caldara e Suso, stanno andando via anche Piatek e Rodriguez. Forse anche Kessie.
Giocatori che a poche ore dalla chiusura del mercato difficilmente saranno sostituiti.
E qui nascono le perplessità dei tifosi, che ovviamente si aspettano un rafforzamento della squadra, non certo un depauperamento. Specialmente in un momento in cui sembriamo in ripresa e con l’obiettivo Europa alla portata.
In realtà, le cessioni vanno lette in una chiave strettamente finanziaria. Il Milan deve rientrare nei parametri del Fair Play Finanziario. Sono in questo modo potrà evitare le sanzioni dell’UEFA, e magari tornare a giocare nelle competizioni internazionali e far un certo tipo di mercato.
In pratica, la dirigenza sta abbassando drasticamente il costo della squadra e il monte ingaggi, fattori che ci penalizzano in modo pesante.
Non potendo (o sapendo) agire sulle leve del marketing, non è possibile aumentare le entrate. E allora si gioca la carta del Player Trading, con cui da un lato liberarsi degli ingaggi più pesanti, e dall’altro generare plusvalenze.
Questo e solo questo è il mantra della dirigenza.
Non sarà ciò che i tifosi si aspettano, ma è un passaggio obbligato per il futuro del Milan.
Purtroppo, compiacere l'UEFA non produce gol.
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