Sfoglia, usa mouse e frecce
______
Il Milan giocherà contro il Verona dopo una striscia positiva per tutto questo 2020, con un solo paraggio e cinque vittorie consecutive tra campionato e Coppa Italia.
A parte rari momenti, il Milan ha anche sofferto oppure è rimasto in campo in maniera apatica.
Nella gara di martedì sera, la squadra di Pioli è andata in bambola dopo la rete subita da Bremer poco dopo la mezz'ora del primo tempo e nonostante la scossa di Ibrahimovic non ha mai impensierito veramente il Torino fino alla rete del 2 a 2.
La sensazione è stata di incertezza, quasi con il freno a mano tirato. Inoltre, dal punto di vista psicologico, Piatek, all'ultima gara in rossonero, non aveva la tranquillità necessaria vedendo scaldare, già nel primo tempo, Zlatan Ibrahimovic.
Una fase di confusione che ha dato l'opportunità al Torino di piazzare la zampata e al Milan di incassare l'ennesima rete da calcio da fermo, un costante "lo prendo io lo prendi tu" che ormai ha stancato.
Non si capisce il senso di insistere su Jack Bonaventura, autore per altro della rete del vantaggio, troppo impacciato nei movimenti e che ha costretto Krunic a spendere molto sul piano fisico.
Solo il pareggio di Calhanoglu ha fatto tornare un po' di entusiasmo e grinta ai rossoneri che nella mezz'ora successiva hanno dilagato.
Un Milan a due facce che è frutto delle scelte del Mister e dell'atteggiamento.
Ultimamente, il Milan è entrato in campo un po' troppo guardingo, arrivando raramente in porta e con un gioco poco consistente.
Qualche detrattore dell'allenatore emiliano sostiene che sia un suo limite tecnico che lo ha condizionato in carriera, ma probabilmente è semplicemente una questione di coraggio e di coscienza dei mezzi a disposizione.
Insistere su Piatek e Bonaventura non ha certamente giovato martedì, ma è chiaro che la rosa a disposizione non consente grandi scelte e qualche giocatore deve anche tirare il fiato.
Ibrahimovic potrebbe diventare un peso per il mister, sempre secondo i detrattori, perché l'esperienza dello svedese potrebbe avvalorare le scelte del Mister o metterle in crisi. Fino a che ci sarà sintonia, c'è da stare tranquilli, ma il rischio di prendere decisioni difficili in futuro c'è, già contro il Verona il centrocampo è da ricostruire.
Pioli gode della stima di tutti, ma come sempre l'allenatore è sempre sulla graticola. Fa sorridere che qualcuno lo critichi dopo una serie di cinque vittorie consecutive, probabilmente se ne avesse persa qualcuna oggi si troverebbe già crocefisso sul Golgota.
Serve equilibrio nei giudizi, tenendo conto delle varie situazioni e ogni tanto bisogna ammettere che si può sbagliare.
Capita a tutti.
Leggi il prossimo articolo
Mercato di cessioni: ce lo chiede l’UEFA
Vai al Sommario del
Magazine di questa settimana
Magazine di questa settimana