I cellulari, il populismo e le regole a Milanello L'episodio di Milan-Napoli mostra i limiti di questa società

29/11/2019

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Non è un problema il fatto che dei calciatori guardano i cellulari, di fatto lo facciamo tutti quanti noi esseri umani del ventunesimo secolo.
Il problema è come è stata gestita tutta la vicenda, a partire dal fatto che non vi sia stata una comunicazione corretta sull'ingresso delle telecamere nello spogliatoio fino a giungere alle più puerili scuse del dopo gara.
Dove sta il problema dello smartphone?
Guardando tutte le varie serie sui top team che imperversano nei canali a pagamento, si vedono spesso giocatori a fine riscaldamento o pregara controllare i telefoni. E' una questione umana, esattamente come capita a chiunque dopo essersi allontanato dal telefono per un tempo prolungato. Ognuno ha dei cari, anche i calciatori, non sono solo schiavi di Instagram.
Ma cosa si pretende da questi ragazzi? Dovrebbero andare ad accendere un cero alla Madonna pre-gara o uno a Sant'Antonio dopo se non si sono fatti male?
E se invece di pareggiare avessero perso?
I tifosi pretendono la tecnologia di MilanLab e analisi gara con il machine learning, ma poi se la prendono se un giocatore guarda un video (Biglia ha il telefono in orizzontale) sullo smartphone, magari con gli schemi degli avversari? Dovrebbero andare con carta e penna per gli appunti? Non stiamo parlando di laureati con master, ma di calciatori, non vi pare?


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Questo populismo è un male della società attuale e dobbiamo tenerne conto, ma la società Milan dovrebbe gestire meglio queste situazioni, non sconfessando le dichiarazioni.
Al Milan degli invincibili erano in vigore regole ferree, dalle multe per i ritardi fino ai comportamenti più sciocchi.
Solo regole chiare possono riportare serenità e a gestire le situazioni nel modo migliore.
Se l'episodio dei telefonini poteva bastare, c'è stata la cena di squadra a Milano per comprendere che si ha a che fare con ragazzotti vivaci con abbigliamenti e atteggiamenti che la gestione Berlusconi avrebbe mal digerito.
I tempi cambiano, i giocatori cambiano, ci si può adeguare, ma seguendo dettami lineari della società, non sensazioni e tentativi.
 


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