La versione di Pioli e della Lega Calendario antipatico? Non si discute

08/11/2019

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Stefano Pioli ha sommessamente fatto presente che il calendario ha presentato due volte un turno infrasettimanale con una partita dei rossoneri contro un'avversaria che aveva riposato 24 ore di più.
Non è stata una scenata, non è stata una provocazione, ha semplicemente detto una verità sacrosanta su cui ragionare.
Non era un alibi per la sconfitta, non è stata un'accusa.
Ha solo fatto capire al "sistema" che lui non ha l'anello al naso e che il Milan andrebbe semplicemente trattato un po' meglio.
Ha fatto quello che non ha fatto nessun dirigente, non solo per il calendario, ma anche per i tanti cartellini gialli presi dai nostri e agli errori arbitrali che hanno un peso. Solo in questa stagione, la svista a Torino è costata un pareggio e una speranza di rimonta, concretizzata, dei granata.
La risposta della Lega Serie A si è fatta attendere qualche giorno, ma lascia qualche perplessità.
"I calendari sono redatti con equilibrio, tenendo conto delle gare europee". Ma se prima c'è un turno infrasettimanale interno, dove sta l'attenzione all'UEFA?
A prescindere quindi dalla risposta scomposta, fa specie che la Lega sottolinei che "i calendari non si discutono per regolamento", una frase fuori luogo e priva di significato, perché nessuno al Milan ha protestato prima della gara, è stato fatto semplicemente presente, a posteriori, la curiosità dell'accaduto.
Avranno la coda di paglia?



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