Il confronto con il passato è impietoso La statistica racconta sempre una storia, ma si va di male in peggio
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Parlare di dati e numeri della gestione Pioli può sembrare ingeneroso, ma è evidente che il Milan ha un problema con i risultati.
Il raffronto con la stagione scorsa è impietoso.
Il Milan è arrivato quinto in classifica, a un punto dalla Champions che avrebbe portato a un esito differente la trattativa con l'UEFA, un po' per demeriti e un po' per sviste, definiamole così, arbitrali, leggi a Genova con la Samp o a Roma contro i giallorossi come esempi clamorosi di mala-Var.
Nel corso della scorsa stagione, il Milan ha totalizzato 8 sconfitte, in questa già 6 e come si direbbe in inglese "is counting", aumenta. 8 su 38 contro 6 su 11 è un dato sconcertante.
Nelle prime 11 partite Gattuso raggiunse i 21 punti, mentre questa stagione, divisa tra Gianpaolo e Pioli, solo 13, quasi la metà.
La proiezione di questo andamento significa arrivare a superare, di poco, i 50 punti, situazione che non rappresenta una gran cosa.
Senza considerare i punti, statisticamente si raggiunge la zona champions con 20 partite vinte, che si traduce in un'impresa davvero ardua per questa squadra che fa davvero fatica anche a pareggiare. Nonostante il cambio di allenatore, quindi, sarà difficile trovare un posto al sole e soprattutto raggiungere il guadagno dalla presenza nella coppa principale, con conseguenze pesanti sui bilanci futuri.
Le premesse, quindi, non sono per niente rosee, e andando ad analizzare il computo delle reti, il deficit in attacco, senza Paquetà e Piatek, ma con Higuain a mezzo serivizio, parla di 21 reti segnate nella scorsa stagione contro le 11 attuali.
Meno male che Rino Gattuso era giudicato un allenatore difensivo!
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