Manca la concentrazione Otto gol su 13 presi nell’ultima mezzora lasciano perplessi

01/11/2019

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La statistica è impietosa: l’attacco del Milan non è mai stato così sterile negli ultimi 24 anni. Nove gol in nove giornate. Un gol a partita. Sest’ultimi in Serie A.
Definire quindi sterile una squadra che è pure nelle parti più basse della classifica dei tiri fatti è persino riduttivo, se si pensa che davanti ci sarebbe uno come Piatek che l’anno scorso di reti ne ha fatte a raffica e avremmo aggiunto il talento di Leao.
Ma il vero problema è che anche in situazioni di vantaggio o di pareggio, riusciamo a prendere gol. E ne abbiamo presi ben 13.
Curiosamente, otto delle 13 reti sono state prese nell’ultima mezzora. E questo porta ad alcune considerazioni.
La prima è che con l’arrivare della stanchezza la squadra perde di concentrazione. Non è un caso che su 13 reti incassate ben otto siano arrivate dopo il sessantesimo.
Come non ricordare gli errori individuali di Conti, Biglia, Calabria e Kessie, con passaggi sbagliati – prima concettualmente oltre che di tecnica – che hanno lasciato campo libero agli avversari?
Contro la Roma il secondo gol meriterebbe una teca nello speciale museo degli orrori.
Quindi è la concentrazione che quando evapora porta ad errori tecnici che ci costano punti. Passaggi sbagliati, appoggi fuori misura, lanci troppo lunghi sono solo alcuni esempi di ciò che si è visto finora. Cose non certo da giocatori di Serie A.
La seconda è che se gli avversari beneficiano dei nostri errori sarebbe bene allenarsi per non commetterne. Se segniamo col contagocce, ogni gol è prezioso e va difeso con le unghie e con i denti. Un po’ più di aggressività e raziocinio non guasterebbero. Siamo molli e ci spaventiamo facilmente. Alcuni addirittura spariscono letteralmente dal campo. Sarà sicuramente frutto della gioventù, e per questo ci sarebbe aspettati qualcosa in più da gente di esperienza come Biglia. O trovare qualcuno che dica agli altri “datela a me”. Abbiamo in rosa qualcuno con queste caratteristiche? No. Forse con rientro di Bonaventura.
Al momento occorre quindi far fronte a questo problema attraverso l’aiuto reciproco, cioè evitare che un compagno commetta errori dandogli facili linee di passaggio. Anche a costo di andare in due in suo soccorso.
Se l’attacco è anemico, evitiamo almeno l’emorragia a centrocampo e in difesa.



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