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Piatek soffre di solitudine in un gioco che non lo agevola di certo. E’ incomprensibile l’atteggiamento di Giampaolo che ha tenuto per tre partite in panchina Leao, che quando è stato poi impiegato, è stato decisamente tra i più positivi.
Eppure per l’allenatore il problema (uno dei tanti) era il fatto che il giocatore non tornasse per partecipare alla manovra. Non il fatto che non ricevesse un pallone giocabile e adatto alle sue caratteristiche.
E qui sorgono prepotenti dei dubbi su Giampaolo.
Il polacco è un puro finalizzatore, un giocatore per certi versi simile a Inzaghi. Il gol annullato contro l’Inter – in realtà l’arbitro aveva fischiato prima – è la rappresentazione plastica della sua rapidità di movimento in area. E’ un cobra che si nutre di specifiche giocate e in determinate situazioni.
Chiedergli di partecipare alla costruzione del gioco significa non averne compreso le caratteristiche. Chi lo avrebbe mai chiesto a Inzaghi, che pure qualche gol l’ha fatto?
Per servirlo nel modo giusto Piatek necessita di rifornimenti che non possono esser solo lo scontato – pur affidabile – cross dalla destra di Suso.
In area arrivano palle inutili, che alla fine deprimerebbero chiunque.
Adesso con Rebic, Leao ed Hernandez la qualità del gioco dovrebbe decisamente migliorare. Così come la velocità con cui la palla gira e arriva in attacco.
Sempre che Giampaolo riesca a capire che se i giocatori devono adattarsi ai suoi schemi, anche lui deve adattare gli schemi ai giocatori che ha a disposizione.
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