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Le sensazioni, si sa, sono importanti.
Dopo il primo tempo di sabato sera, la sensazione dei tifosi milanisti era di andare incontro a una sconfitta, a meno di un miracolo di Suso, che nel frattempo si era mangiato un'occasione.
Una sensazione amara, un senso quasi di imbarazzo nel vedere il Milan totalmente incapace di imbastire una qualsiasi azione.
Non è una questione di affibbiare le colpe a qualcuno, perché di colpe ce ne sono tante.
Un mister che non ha compreso dove si trova, una dirigenza che non ha messo a disposizione i giocatori ideali per il suo gioco, una proprietà che non ha messo a disposizione risorse adeguate.
Ma se la sensazione alla fine del primo tempo era negativa, alla fine della partita si addensavano nuvoloni neri su San Siro e su Milanello, perché un conto è perdere, un conto è non essere mai all'altezza della situazione.
Non sarà una sfida e nemmeno 4 partite a decretare l'insuccesso di un progetto, ma è chiaro che sta indirizzando l'opinione.
Nel momento in cui scriviamo non sappiamo come sarà andata la partita di Torino e francamente tutti si augurano che si tratti della partita della svolta, anche perché una vittoria proietterebbe il Milan al quarto posto, massimo risultato aspirato ad inizio stagione.
Non tutto è deciso, non tutto è perduto, ma l'entusiasmo verso questo Milan di Giampaolo sta scemando e l'affetto dei tifosi, anche nel corso del derby, è venuto a mancare per lunghi tratti.
Non è una questione di esperienza, sia di proprietà, sia di dirigenza e sia di allenatore, ma piuttosto di mancanza di buon senso.
E questo fa ancora più male.
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