Un calciomercato figlio del tempo Il Milan ha intrapreso una strada precisa: costi bassi e squadra tecnica

06/09/2019

Sommario di questa settimana

Sfoglia, usa mouse e frecce

______

Non è stato un mercato con colpi ad effetto e, d'altronde, difficilmente avrebbe potuto esserlo dato che il Milan non si trovava nelle condizioni più adatte per fare e disfare a suo piacimento sulla propria rosa.
Una delle assurdità più palesi del fair play finanziario, non a caso, viene perfettamente riassunta dalla situazione parossistica in cui si è venuto a trovare il Milan nell'ultimo anno.
La squadra rossonera è detenuta da un fondo americano di enorme solidità consistenza patrimoniale, un fondo che addirittura arriva a prestare i soldi agli stati sovrani.
Elliott, di fatto, in tutto il mondo è garanzia di solvibilità e di enorme forza finanziaria. Eppure, nonostante questo, le normative vigenti in Europa impediscono ad oggi al proprietario di un club di ricapitalizzarlo a piacimento.
In ragione di ciò, il mercato rossonero è stato improntato ad un inevitabile doppio binario: investimenti finanziari importanti ma spalmati su più annualità dal punto di vista contabile e abbassamento generale dei costi.
Ne è nato un Milan che è riuscito ad abbassare di poco il costo degli ammortamenti e che ha ridotto in maniera più significativa il monte-ingaggi complessivo, riuscendo a farlo scendere di circa 20 milioni di euro.
A ciò s'è collegato l'arrivo di giocatori giovani, con buona prospettiva, reduci da annate positive in club di minor lignaggio. Tutti acquisti futuribili, fatti in base ad una linea tecnica precisa, già fissata in partenza. Chiaro il messaggio: squadra tecnica costruita con costi a bilancio non eccessivi.
Sul piano strutturale la squadra rossonera, pur senza particolari squilli di trombe figli dei colpi ad effetto, è uscita dalla campagna acquisti estiva rafforzata e, soprattutto, più completa nelle alternative a disposizione dell'allenatore.


Libro per veri tifosi rossoneri

2.99

Se immaginiamo un Milan schierato con il 4-3-3 (al momento la veste tattica più appropriata alle caratteristiche tecniche dei giocatori), si può notare come per ogni ruolo esistano almeno due alternative.
Fa eccezione soltanto l'esterno sinistro d'attacco, dove il neo-acquisto Rebic non ha un reale alter ego ed in quel ruolo, nel caso di sua assenza, dovrebbero adattarsi Bonaventura o Calhanoglu.
Tuttavia, al netto di questa smagliatura, oggi il Milan è una squadra che ha cambiato fisionomia tecnica, trasformandosi da squadra fisica e difensiva in squadra tecnica e di palleggio.
Il mancato esercizio del diritto di riscatto per Bakayoko ed il conseguente arrivo di Bennacer nel ruolo di play basso davanti alla difesa, rappresentano i capisaldi di una vera e propria rivoluzione copernicana dal punto di vista tecnico.
Certo, è arduo dire oggi se tutto ciò basterà per arrivare all'agognato quarto posto, ma quel che si può affermare con certezza è che il Milan ha intrapreso un sentiero preciso.
Sarà soltanto il tempo a dirci se questa strada è quella giusta per ritornare ad essere una squadra altamente competitiva in Italia.

Capitan Uncino

 


Se ti è piaciuto, condividilo!

Leggi il prossimo articolo
Sliding doors rossonere (e una buona dose di fortuna)



Vai al Sommario del
Magazine di questa settimana

Leggi e sfoglia la miglior rassegna stampa rossonera: Milan7.it/rs