Finalmente via gli esuberi esosi Se nessuno li cerca significa però che l’errore è averli avuti in rosa
06/09/2019
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Adesso che il mercato è finalmente finito, possiamo toglierci qualche sassolino dalle scarpe.
Negli anni si è ormai stratificato il concetto che “il Milan non sa vendere”.
Valeva per Galliani, per poi passare a Mirabelli e per finire col trio Boban-Maldini-Massara.
Però questo è vero fino ad un certo punto. La logica indica che se un giocatore è valido, ha un suo mercato e una sua quotazione. E ha richieste.
Se nessuno ti cerca gli esuberi che hai in rosa, significa che il vero problema non è il riuscire a venderli, ma perché sono stati acquistati. Oppure perché non sono stati ceduti in altri momenti.
La lista sarebbe lunghissima e terminerebbe con A. Silva scambiato all’ultimo secondo utile. Ma parliamo di zecche che conosciamo fin troppo bene.
Prendiamo l’esempio dei contratti scaduti in estate. Gente come Montolivo, Bertolacci e Mauri hanno passato almeno gli ultimi 2-3 anni da spettatori non paganti a San Siro, se non andando via in prestito gratuito.
I tifosi ne avevano chiesto da tempo la cessione, ma nessuno è mai riuscito nell’intento.
Certo, dopo gli infortuni Bertolacci e Montolivo non sono più stati gli stessi (erano nazionali), ma avrebbero potuto esser stati utili in squadre di seconda fascia. Lì avrebbero avuto un loro mercato.
Quello che però frenava chiunque ad avvicinarsi era il loro stipendio, decisamente elevato (persino per questo Milan), cui non volevano rinunciare, neanche in parte. E così ce li siamo trovati sul groppone fino a giugno.
Senza contare che il loro “peso” nel monte ingaggi è stato in parte determinante nei nostri problemi con l’UEFA.
Comunque, a tutti e tre i signori di cui sopra, va detto in tutta franchezza che visto che il loro unico obiettivo erano i soldi (immeritati) che arrivavano tutti mesi, adesso per contrappasso si capisce perché siano ancora tutti a spasso.
C'è stata la fila per ingaggiarli.
Puntare solo ai soldi, se non sei un campione, non paga mai.
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