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Il Milan ha un problema Piatek?
Le ultime gare della scorsa stagione, le amichevoli estive e la prima di campionato dicono che il Milan ha un problema a trovare la via della rete.
In questo contesto, l'unica punta vera in organico deve sentirsi sotto esame.
Non potendo contare su André Silva, il giocatore con la valigia che non parte mai, e senza una vera e propria alternativa, è chiaro che l'attenzione venga rivolta al giocatore polacco.
Ma una domanda a Maldini e Boban deve essere posta: può una squadra che punta alle posizioni di vertice, affrontare una stagione con una sola prima punta in organico?
Tornando a Piatek, è evidente che è un giocatore d'area, quello dell'ultimo tocco, quello che deve sempre e solo finalizzare, perché in altre zone del campo è poco efficace.
A Udine è stato schierato prevalentemente a sinistra, con il compagno di reparto a 30 metri da lui sul lato opposto.
Il ragazzo aveva il compito di partire alto, venire incontro alla palla, rigiocarla sul compagno, fare una mezza luna e proiettarsi in profondità.
Tutto svolto in maniera corretta, ma del tutto inefficace.
Da un lato ci sono lacune tecniche importanti, che non hanno impedito, per esempio, di svolgere una carriera incredibile a Pippo Inzaghi, dall'altro c'è un'oggettiva difficoltà a a servirlo: zero palloni giocati su di lui dopo la sponda.
Un ragazzo che vive nell'area di rigore non può svolgere il ruolo di punta d'appoggio, soprattutto se l'altra punta è lontana dall'azione e non diventa un'alternativa valida di scelta e se il trequartista è sempre coperto dagli avversari.
Invece di venire chiamato in causa al limite dell'area, anche per richiamare qualche possibile fallo, gioca la palla a metà campo e per non farsi anticipare finisce troppo spesso per commettere fallo.
Giocare così diventa frustrante, soprattutto se resta da solo a fare quel ruolo e si espone a figuracce inevitabili.
Piatek è a Milanello con Gianpaolo fin dai primi giorni, eppure non si è ancora trovato un modo più intelligente per coinvolgerlo nel gioco e poter mettere a disposizione della squadra i suoi punti di forza e non di debolezza.
E' incredibile.
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