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Il campionato è finito da tempo ma al Milan più che alla prossima annata si pensa ad altro.
Via Leonardo. Via Gattuso. Via alcuni dirigenti, Via tutti i contratti in scadenza.
Il mercato incombe ma del Milan che verrà non si sa nulla.
Ci si concentra invece sulla parte societaria, con il tira e molla di Maldini, l’arrivo di Masi e forse Boban.
Ma sulle strategie di rafforzamento nulla.
Non c’è ancora un allenatore, vero punto focale della questione, visto che sarà lui ad impostare il gioco della squadra. Giampaolo sembra il prescelto, ma al momento non c’è nulla.
I giocatori in rosa andranno bene con il suo gioco? Ne serviranno altri e chi andrà ceduto? Mistero.
E manca il Direttore Sportivo, l’uomo che fisicamente farà il mercato, in entrata e in uscita.
E’ vero che si aspettava la sentenza UEFA, rimandata a dopo il TAS, per capire i margini economici di manovra, ma sui ruoli dirigenziali Gazidis poteva muoversi anche un po’ prima.
L’abbiamo scritto più volte: troppe caselle vuote importanti nell’organigramma societario. E se Gazidis è in carica dal primo dicembre, significa che in sei mesi non è stato fatto poi così tanto. E qui i risultati di campo non c’entrano nulla.
Se, come sembra, a Leonardo era stato dato il benservito quasi due mesi fa, c’era tutto il tempo per trovare un Direttore Sportivo che fosse già operativo adesso. In caso di vendita di un giocatore, da sacrificare sull’altare del FPF, chi conduce l’operazione? Chi vende? Non ci risulta che in società qualcuno abbia lo speciale patentino…
E questo è solo un esempio del ritardo di cui parliamo.
Se l’anno scorso l’alibi per il mercato raffazzonato e incompleto era stato che il fondo Elliott era diventato proprietario a luglio, quale sarà quello di quest’anno?