VAR vs egocentrismo Le parole di Albertini possono sembrare giuste ma sono inaccettabili

17/05/2019

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Quest’annata al Milan mancano tanti punti frutto di “errate” interpretazioni del VAR. O meglio, di interpretazioni fantasiose che facevano a pezzi la logica ed il regolamento.
Parliamo quindi da parte lesa, poiché quei punti adesso ci darebbero una classifica assai diversa. Ma tant’è.
Ci siamo più+ volte chiesti che cosa portasse un arbitro a smentire un altro arbitro che, pur se non in campo, aveva a disposizione più angolature della stessa azione.
Oppure che cosa portasse entrambi gli arbitri (di campo, VAR e AVAR) a non assegnare rigori in situazioni talmente lampanti da non ammettere una possibilità di interpretazione, come contro Juventus e Roma. Oltre che in Supercoppa a Jeddah.
Adesso abbiamo un punto di vista piuttosto autorevole, visto che è di Demetrio Albertini, presidente del Settore Tecnico della FIGC. Ha infatti dichiarato all’indomani della finale di Coppa Italia, che il mancato rigore per il fallo di mano di Bastos “è sicuramente un errore”. Qualcuno lo spieghi a Gasperini e ai tifosi atalantini.
“Rivendendolo è sicuramente un errore ma l'indipendenza degli arbitri va difesa. Vanno capite le valutazioni fatte, sia da Banti sia da Calvarese, perché anche se il VAR segnala qualcosa ma l'arbitro è convinto di aver visto bene la decisione resta”.

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Quindi, secondo Albertini, vale di più una interpretazione soggettiva (dell’arbitro in campo) rispetto ad una oggettiva, come i filmati da vedere anche più volte e da diverse angolazioni.
Abbiamo ancora negli oggi il “Ma no. Ma no. Ma no” reiterato di un canarino che smentiva platealmente il collega al VAR, che aveva visto e fatto notare l’errore della sua decisione presa in diretta. Nel suo delirio di onnipotenza ed egolatria le immagini non erano una prova per cambiare una decisione (sbagliata!!!).
Come dice Albertini, contava di più ciò che pensava di aver visto.
La VAR avrebbe dovuto eliminare certi errori arbitrali. La tecnologia sarebbe venuta in soccorso della verità, evitando le storiche accuse di malafede ed incapacità indirizzate alla classe arbitrale.
Prendiamo nota che per la FIGC le immagini non sono infallibili, ma l’arbitro sì.
Roba da psichiatria.

 

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