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Il livello di questo Milan si è visto a Firenze.
Contro una squadra davvero povera di idee, con un ruolino di marcia da retrocessione nelle ultime gare, la squadra ha comunque faticato, e molto.
Sebbene sia la prima partita in trasferta da gennaio in cui la squadra riesce a tenere la porta inviolata (ci sarebbe l'andata di Coppa Italia contro la Lazio, ma la consideriamo come una gara non giocata da entrambe le formazioni), non c'è da stare allegri.
E' stata l'ennesima gara vinta con un solo gol di scarto, che di per se non è una brutta notizia, ma il problema è che si lasciano troppe occasioni agli avversari.
Guardando il lato positivo, Suso ha collezionato l'ennesimo assist in stagione e Calhanoglu il primo gol di testa, che potremmo definire alla Bonaventura.
Ma quanti palloni ha ricevuto Piatek? Quanti erano davvero giocabili? Quanti ne ha sbagliati? Quante occasioni da gol ha collezionato?
Di palloni qualcuno, quasi tutti o spalle alla porta o su rinvio lungo del portiere.
Imbarazzante il fatto che la punta non riceva mai una palla giocabile, più o meno sporca, in area e di fronte alla porta e su questo è necessario fare qualche considerazione.
Anche nel momento in cui Suso rientra per crossare, difficilmente la palla può giungere al polacco, perché marcato fisicamente e con un altro avversario a tagliare la linea di passaggio.
In secondo luogo, al Milan, da diverse partite, in attacco non si gioca mai la palla sul lato piccolo dell'area, dentro questa, per cui anche una deviazione sotto porta del tutto fortuita non può statisticamente accadere.
Se il reparto difensivo ha retto, si è giunti a fine stagione contando sulle dita di una mano i cross dal fondo dei terzini, una vera e propria rarità statistica in qualsiasi torneo.
Mancano due gare, potenzialmente abbordabili, ci si augura di vedere qualcosa di più.