Milan-Bologna: presentazione della partita Giocheremo sapendo i risultati di tutte le dirette concorrenti

03/05/2019

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Per uno strano scherzo del calendario, stavolta tocca a noi giocare di lunedì sera. Sapremo già i risultati di tutte le altre gare e chissà se sarà un bene.
Serata strana. Serata sghemba, direbbe Van de Sfroos. Già perché a San Siro arriva il Bologna rigenerato da Mihailovic, che ha pensato bene di annunciarsi con una frase densa di empatia: “Se va come penso io contro il Milan, lunedì siamo già salvi".
Come dire: queste pippe le asfaltiamo.
E i precedenti dell’ultimo periodo del Milan potrebbero anche autorizzare una simile affermazione, che dovrebbe invece far scattare la scintilla dell’orgoglio nei nostri giocatori.
In campionato dal derby del 17 marzo il nostro ruolino di marcia dice: una vittoria (Lazio), due pareggi (Udinese e Parma), e 4 sconfitte (Inter, Sampdoria, Juventus e Torino). Cinque punti su 21 disponibili. Eravamo al terzo posto ora siamo al settimo. Eravamo in lizza per la finale di Coppa Italia e siamo stati battuti in casa dalla Lazio. Il tutto il 45 giorni.
Questa fase calante, anzi in picchiata, è stata messa in luce con il consueto savoir faire da Mihailovic, che ha preso per i capelli un Bologna rassegnato allo sbando, che andava dritto verso la retrocessione e lo ha rimesso in carreggiata, con 3 vittorie, un pareggio e una sconfitta a Bergamo nelle ultime 5 partite.
E Miha non ha nessuna intenzione di fare sconti alla società che lo ha licenziato in modo piuttosto brusco giusto 3 anni fa, a poche partite dalla fine.
Con la sua proverbiale carica schiererà il 4-3-3, che ultimamente gli sta dando parecchie soddisfazioni.


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Quindi, Skorupski in porta; difesa con Calabresi, Danilo, Lyanco e Dijks. A centrocampo Poli, Pulgar e Orsolini. In avanti Dzemaili, Sansone e Palacio. All’occorrenza potrebbero entrare l’altro ex (oltre a Poli) Destro, Donsah, e Falcinelli. E meno male che sono squalificati Mbaye e Soriano.
Se il Bologna è in fiducia, lo stesso non si può dire dei rossoneri, alle prese con una crisi più di testa che di gambe. Anche se il livello di condizione è anch’esso in pericoloso calo.
Gattuso non è che possa stravolgere la formazione. I giocatori a disposizione sono quelli che sono.
Dovrebbe però cambiare il modulo e dal solito 4-3-3, arrivare a schierare le due punte, lasciando fuori un laterale (Suso).
E quindi dovrebbe schierare in porta Donnarumma. Difesa a 4 con nonno Abate, Zapata (o Caldara), Musacchio e Rodriguez.
A centrocampo Kessie, Biglia (o Bakayoko) e Calhanoglu.
In attacco, Paquetà supporterà Piatek e Cutrone.
Solo due mesi fa non ci sarebbe stata partita. 
Che tristezza.

PS: vorremo tanto vedere se al Torino sarà lasciato aggredire e letteralmente picchiare gli avversari come con noi domenica. Ma ne dubitiamo, visto che davanti avranno la Juventus.


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