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Era novembre quando si è disputata la partita di andata a San Siro. Il Milan veniva dal pareggio fuori casa con il Betis Siviglia e prima dalla vittoria a Udine.
A Torino Gattuso, già alle prese con gli infortuni, schierò: Donnarumma in porta, Abate, Zapata, Romagnoli e Rodriguez in difesa. Suso, Kessie, Bakayoko e Calhanoglu a centrocampo. In avanti Castillejo e Higuain.
Dopo 8 minuti, Mandzikic anticipa di testa Rodriguez sul secondo palo e fulmina Donnarumma.
Tanto per cambiare, il Milan ha preso un gol nei primi minuti della partita, che da lì è in salita.
Ma al 39mo c’è la svolta della partita e di una parte importante della stagione: Benatia ferma con la mano Higuain che andava in porta e causa un rigore. L’argentino, fino a quel momento dignitoso, si fa ipnotizzare da Szczesny che gli devia il tiro sul palo. Da quel momento l’attaccante sudamericano non si è più ripreso, fino alla sua cessione a gennaio.
Nel secondo tempo esce un evanescente Castillejo per Cutrone, e poco dopo un impalpabile Calhanoglu per Laxalt. Ma la Juventus non corre pericoli. Gattuso tenta il tutto per tutto inserendo Borini al posto di Abate, ma all’81mo su un errore di disimpegno di Laxalt, Cancelo entra in area e tira. Donnarumma non trattiene e Ronaldo solo soletto ribatte in rete.
C’è tempo ancora per l’espulsione di Higuain che reagisce istericamente ad un cartellino giallo per un fallo dubbio su Benatia.
La Juventus dopo il primo gol ha gestito la partita e il Milan non ha combinato poi molto, meritando la sconfitta da una squadra oggettivamente più forte e concreta.
Cosa è cambiato rispetto a novembre?
Intanto si gioca a Torino, stadio quasi inviolabile per le squadre italiane.
E poi il Milan avrebbe un Biglia in più, ma un Suso in meno, visto il suo stato di forma. Una delle differenze più evidenti è che adesso c’è in attacco Piatek, che pur non essendo un fenomeno, segna di gran lunga più di Higuain.
Inoltre, se Gattuso schierasse Cutrone, giocheremmo con due punte vere e non con un Castillejo che non riesce quasi mai ad essere incisivo. Dopo 4 mesi, finalmente la nostra difesa è rodata e Bakayoko non sembra più girare per il campo a vuoto.
Infine, la Juventus è a pochi giorni da una partita di Champions League fondamentale per la loro stagione, ha già di fatto vinto il campionato, e questo potrebbe farli giocare con il freno a mano tirato. Oltre al fatto di non avere CR7.
E’ una speranza, ovviamente.
Però la certezza è che il Milan di oggi non è più quello di novembre.
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