I motivi del brutto gioco Anche contro il Chievo il Milan non ha brillato

15/03/2019

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Il Milan di Gattuso non è bello, ma non è che la bellezza rappresenti necessariamente un valore nel calcio.
Contando solo il risultato, quel che vale sono i tre punti.
Ma possiamo fare qualche analisi sulla gara, anche per spiegare perché il Milan non è bello.
Prima di tutto, il movimento delle catene laterali non è fluido. Questo è un problema molto importante, perché se i meccanismi di uscita non sono totalmente allineati, si rischia di rallentare il gioco e perdersi in evoluzioni e giravolte atte a far tornare la palla nei piedi di Donnarumma.
Se Conti si propone, i tre centrocampisti devono scivolare per coprire e offrire appoggio e sostegno, lo stesso vale per l'altra fascia, ma se i movimenti non sono rapidi, si privilegia il possesso al lancio e quindi si torna a giocare una palla comoda e indietro.
Gli inserimenti dei centrocampisti, poi, soprattutto nelle ultime gare, sono stati incredibilmente lenti e poco profondi, lasciando molto solo Piatek. Sebbene questa sia una qualità che Mister Gattuso stia cercando, ossia il lancio sulla punta, se manca un supporto sulle seconde palle diventa difficile riuscire ad ottenere un'azione pericolosa.
L'inserimento di Biglia non ha dato uno scossone alla squadra, né in positivo né in negativo, e questo è già un buon passo in avanti.
La squadra fisicamente è calata nelle ultime gare, da Roma contro i biancocelesti in poi, ed è un calo palpabile. Questa settimana è stato effettuato un lavoro di finalizzazione, puntando con decisione al derby.


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Suso in questo momento è in grave difficoltà fisica, manca di brillantezza e spesso anche di gamba. I dolori stanno creando un disagio al giocatore che fatica non tanto nello sterzare, movimento naturale, ma nel calciare con precisione.
Per domenica sera, per essere protagonista, servirà qualcosa in più del minimo indispensabile, altrimenti Mister Gattuso lo farà accomodare in panchina.
Anche Alessio Romagnoli ha la necessità di rifiatare, questa settimana ha effettuato allenamenti specifici con lo scopo di riprendere tono, nonostante, prima di una sosta solitamente non si fa.
Se le gambe non girano, la testa fatica e quindi il gioco, nel bene o nel male, ne risente.
Manca anche un po' di fiducia nei propri mezzi, lo dicono le statistiche di passaggio, troppo facili, e di distanza percorsa dalla palla, troppo corte. Il lancio lungo è rivolto alla profondità o all'ampiezza ma all'interno della nostra metà campo. Anche questo non aiuta il bel gioco.
 


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