Plusvalenza o rinforzo? Andrè Silva è una punta di prospettiva: tenerlo a luglio potrebbe non essere una cattiva idea

15/02/2019

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Una delle cose che più facilmente vengono date per assodate e certe, è il fatto che, a fine stagione, il Siviglia eserciterà il diritto di riscatto su Andrè Silva. In realtà oggi questa possibilità è meno probabile di quanto si possa pensare per tante ragioni comprensibili, sottese alle qualità del giocatore ed al suo costo.
Innanzitutto andiamo ai numeri dell'operazione: nell'estate del 2018 infatti il Milan ha ceduto il giocatore alla squadra spagnola in prestito oneroso per circa 4 milioni di euro. Nel contratto di cessione a titolo temporaneo, veniva specificato apertamente che il Siviglia aveva la possibilità di esercitare il riscatto entro la fine della stagione ad un prezzo già stabilito.
La cifra del riscatto è di 39 milioni di euro, che possono diventare 40 attraverso il raggiungimento di vari bonus presenti nel contratto. Per il Milan ci sarebbe una plusvalenza secca di quasi 20 milioni di euro.
In tanti trascurano però un aspetto molto importante: un acquisto vicino ai 40 milioni di euro sarebbe in assoluto la cifra più alta spesa dal Siviglia, nella sua storia di club, per l'acquisto delle prestazioni sportive di un calciatore.
Vero è che il mercato negli ultimi tempi ha subito una forte impennata dei prezzi, ma altrettanto vero è che una spesa di tale portata non può comunque essere affrontata a cuor leggero da una squadra non di primissimo lignaggio.
Ecco allora che si apre lo scenario ad un possibile ritorno al Milan da parte del ragazzo portoghese, arrivato due estati fa a Milanello contornato da grandi aspettative e da innumerevoli speranze, quasi tutte non rispettate.
Andrè Silva ha doti importanti che da tutti gli sono state sempre riconosciute. Ha forza fisica, ha dribbling, ha giocate, sa fare gol. Non è un bomber puro nel vero senso del termine, ma è un attaccante di enorme valore, con piedi educatissimi.
Nella stagione in corso ha fatto benino ma non bene. Aveva iniziato col botto ma poi piano piano è andato in calando. La discontinuità è il suo vero limite. Non solo durante la stagione ma persino nel corso della stessa partita.
Il Milan tuttavia deve iniziare a pensare all'idea che il giocatore potrebbe anche non essere riscattato dal Siviglia e, ai primi di luglio, il ragazzo potrebbe essere di nuovo presente a Milanello.
Varrebbe la pena optare per una ennesima cessione in prestito con diritto di riscatto, oppure forse è giunto il momento di dargli una nuova e definitiva possibilità in una squadra come quella attuale, giovane e con tanta prospettiva?


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Personalmente credo che sul giocatore ci sia sempre stato un equivoco di fondo sin da quando è arrivato al Milan: veniva e viene considerato un centravanti quando invece è una buonissima seconda punta.
Non è casuale che la sua miglior stagione sia stata nel Porto (2016-2017) quando ha potuto giocare in un sistema di gioco che prevedeva due punte vicine e lui giocava accanto ad un centravanti fisico come Soares.
Al Milan, vista la presenza in organico di Piatek, potrebbe ricomporsi un tandem simile, col polacco che ha le stesse caratteristiche fisiche di Soares, ma con qualità tecniche e balistiche nettamente superiori.
L'idea quindi di tenere in rosa Andrè Silva non dovrebbe essere troppo peregrina in quel di via Aldo Rossi: il ragazzo ha soli 23 anni, è giovane e ha molta prospettiva. In più, nell’ottica di una stagione con circa 50 partite da disputare, avere tre punte come Piatek, Silva e Cutrone potrebbe essere la scelta migliore anche in ragione di una possibile varietà nella scelta dei moduli.
Forse una seconda occasione con la maglia rossonera è quello che serve al giovane attaccante portoghese per svoltare a livello mentale e mettere finalmente a frutto le sue importanti qualità ed il suo grande talento. Pensarci, vista la situazione, mi pare lecito da parte del Milan oltre che naturale visto che il club ha diritto a tutelare un investimento notevole fatto con convinzione due anni fa.

Capitan Uncino

 


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