Baka, il conquistatore Arrivato quasi con sorpresa, non aveva convinto all'inizio, ma...

15/02/2019

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Tiémoué Bakayoko rappresenta, più di chiunque altro, l'anima di questo Milan.
Arrivato in prestito, fin dalle prime gare sembrava un ex giocatore: lento, impacciato, faticava anche fisicamente a reggere le partite.
Da qui la sfida, sua e di Mister Gattuso, di tornare a volare, a pensare in grande.
E sì, perché prima di andare a Londra, era un signor giocatore, un ragazzino davvero forte.
Il lavoro, la dedizione, la serietà hanno fatto molto, moltissimo.
Piano piano, con discrezione, si è inserito nei meccanismi del gioco, ha preso in mano il centrocampo ed è tornato ad essere quel giocatore che tutte le squadre ammirano, fonte di ispirazione per tanti ragazzini che approcciano il mondo del calcio.
Determinato, concreto, potente e incredibilmente preciso, Bakayoko rappresenta l'anima di questo Milan, della voglia di dimostrare quello che si vale e che non si è secondi a nessuno.
Da gennaio il Milan ha ottenuto risultati incoraggianti, unica sconfitta all'estero e ricordiamo il modo, e grandi prestazioni in Italia.
Bakayoko, con "Capitan Romagna", Suso, Gigio e Kessie rappresenta l'ossatura su cui si incastrano piccoli gioielli che crescono come Calabria e Cutrone, con Piatek a fare da faro e un Paquetà che cresce insieme allo, speriamo, redivivo Calahnoglu, dove Zapata e Musacchio si alternano potenti, dove Rodriguez porta solidità, in attesa del rientro di Biglia, Bonaventura, Conti e Caldara, nonché la chioccia Reina.
Se non è una squadra solida questa, andate a rileggervi il roaster degli ultimi anni.
Si può iniziare davvero a sognare di giocarcela, e considerando l'età, i margini per crescere ci sono.
Tiémoué Bakayoko lo ha dimostrato, e anche lui è molto giovane.

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