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Sarri chiama, il Pipita risponde.
Questo era il titolo in prima pagina di un quotidiano sportivo qualche tempo fa ed è estremamente esemplificativo della situazione rossonera.
Il Milan fuori dall'Europa League e che lotta nelle retrovie per conquistare l'ultimo posto in Champions, non rappresenta esattamente una squadra sexy per un giocatore che guadagna 9.5 milioni di euro.
Non pensate all'uomo, al calciatore, ma alla sua ambizione.
Per altro, una squadra che gioca per il quarto posto, se va bene, può permettersi giocatori da 9.5 milioni di euro, ma anche da 6?
Questa è la domanda che bisognerebbe che ogni tifoso rossonero si ponga.
I soldi non sono tutto, non rappresentano la realtà ma quanto si è disposti a pagare per un certo servizio, ma dicono anche qualcosa di più, ossia mettono in scala i valori nei confronti degli altri.
I soldi non sono tutto, tanto che il Milan di Sacchi poteva perdere contro squadre che avevano budget paragonabili allo stipendio annuale di una stella.
Però i soldi dicono, per esempio, che tipo di squadra sei, come giochi e quanto conti. Che siano tanti o pochi rispecchiano inequivocabilmente una scala che riguarda il numero di tifosi, di sponsor e di interesse nello scrivere articoli per vendere giornali.
Se Sarri chiama, è ovvio che il Pipita risponda, anche solo per cortesia, se non per amicizia. Ma se Sarri riesce a instillare nel Pipita il dubbio che possa esserci un'occasione migliore a Londra, allora significa che il progetto "Milan" non funziona, o meglio, che le cose non sono andate come dovevano andare.
Ci sta, fa parte della vita, ma è necessario prendere atto di un problema che questa società ha e non è una questione economica, ma di percezione.
Il Milan è una nobile decadente che si rifà il trucco ma che non riesce a tornare affascinante.
Sta alla proprietà e alla dirigenza invertire la rotta, e non può avvenire in mesi o con colpi di prestigio. Il prestigio bisogna recuperarlo col lavoro, la dedizione e le capacità.
Non è colpa di Sarri se Higuain va via, è colpa del Milan.
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