Caro juventino ti scrivo... ... non per insultarti un po'
18/01/2019
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Caro juventino,
ti scrivo dopo la partita di Gedda, o Jeddah come scrivono quelli che sanno, ma non per la rabbia.
Quando si vince, si ha tutto il diritto di festeggiare, ci mancherebbe altro, e vale per quando vinci per merito, o perché come diceva Arrigo Sacchi, perché hai vinto e convinto, ma anche per quanto vinci di fortuna, quando non te lo meritavi proprio.
Una vittoria è una vittoria, un trofeo in bacheca.
Il problema è che voi non sapete vincere, anzi, addirittura fuori dai confini nazionali non sapete vincere in generale! Un motivo ci sarà.
Non mi interessa parlare di arbitri in malafede, di quanto il nostro Paese sia riconosciuto per Juventus, pizza e mandolino, ma siete proprio così.
Siete antipatici non perché vincete, ma per come vincete e per come non abbiate ancora imparato cosa significa saper vincere.
Le parole rispetto per gli avversari non sapete nemmeno che cosa siano, onore alle armi.
Sapete godere dell'aiutino che arriva inesorabilmente quando i risultati sono in equilibrio e avete scritto la storia del calcio non per gli errori di aritmetica che commettete, ma per le clamorose ed evidenti malefatte perpetrate ai danni degli avversari, indipendentemente dai colori che indossano.
Siete forti, fortissimi, se il calcio fosse come Fifa non ci sarebbe mai partita, ma il calcio vero non è Fifa.
Lo so, qualcuno di voi parla ancora dei tuffi di Inzaghi, lo sappiamo, ma ha avuto la Juve come formatore, non può essere un caso.
Negli Usa l'arbitro ha la maglia a righe bianconere, perché non la smettiamo con l'ipocrisia e la facciamo indossare anche in Italia quella maglia? Quando arbitra una vostra partita potrebbe indossare la seconda maglia, non c'è problema.
Voi tifosi potrete continuare a divertirvi così, anche vedendoci incazzati neri è una forma di divertimento. Ma perché non vi fate un campionato tra di voi e non la smettete di romperci le scatole? Uno scudetto di cartone non si nega a nessuno, ve lo diamo tutte le volte così continuate a contare a caso senza che per altro il palazzo si indigni minimamente.
Se i diritti TV della Serie A valgono poco, un motivo ci sarà: si sa chi vince in partenza, sempre che abbiate una squadra che possa competere. Perché, casualmente, quando la situazione è in equilibrio, arriva l'aiutino.
Solo l'acqua di Perugia può fare qualcosa, ma è stato un caso, forse un errore imperdonabile, una leggerezza, probabilmente non avete trovato la chiave dello spogliatoio dell'arbitro. Ma è un caso.
Manlio Caputo
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