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I grandi campioni bisogna saperseli tenere. E se fanno le bizze bisogna saperli coccolare. Questa vecchia massima, di solito usata con molta cura da tanti dirigenti, non pare essere ascoltata dal buon Leonardo de Araujo.
Questi, nelle vesti di massimo dirigente rossonero in riferimento alla parte sportiva, ha deciso di usare invece frasi particolarmente pesanti e decise nei confronti di Gonzalo Higuain.
Già la scelta del verbo “pedalare” tradisce molto l’eleganza del personaggio, quasi a far volutamente trasparire una sorta di irritazione nei confronti dell’argentino, reo a detta di Leonardo, di non essere abbastanza deciso e convinto nelle sue scelte.
Sia consentita a questo punto una rapida digressione nel passato, non capziosa, ma utile al fine di capire da dove nasca il malumore dell’attaccante argentino.
Higuain arriva al Milan soltanto 5 mesi fa. Non stiamo parlando di un attaccante forte ma del miglior realizzatore della Serie A degli ultimi 5 anni; non pizza e fichi pertanto e nemmeno bruscolini, ma tanta polpa e tanta sostanza.
Per muoversi da Torino verso Milano, è noto che Higuain chieda come garanzia che il Milan lo riscatti alla fine della stagione. Inizialmente infatti, le resistenze dell’ex centravanti di Napoli e Juve nascono proprio da tale aspetto.
Ciò accadde per due ragioni. In primis perché Higuain riteneva ormai chiusa la sua esperienza torinese, in cui si è sentito scaricato dalla Juventus. In secondo luogo perché un giocatore di questo livello, per orgoglio personale, non si poteva spostare in prestito come un giovane della primavera qualsiasi.
Leonardo, stando anche ai resoconti giornalistici di 5 mesi fa, per convincere Higuain a muoversi ha fatto leva sul fatto che la cifra che il Milan pagava per il suo prestito era davvero molto alta, ossia 18 milioni di euro.
In sostanza, l’operazione appariva montata ad arte per camuffare un prestito con obbligo in un prestito con diritto, al fine di non indispettire l’Uefa. Tuttavia, Leonardo avrebbe garantito al giocatore il riscatto alla fine della stagione.
Qualcosa è accaduto nel frattempo perché nelle ultime settimane il Milan ha sempre specificato che il riscatto di Higuain era vincolato alla qualificazione alla Champions. Un’onta per l’argentino ed un clamoroso tradimento della parola data.
Si spiegano così forse certe frasi al vetriolo del massimo dirigente rossonero. Appare probabile che qualcosa fra i due si sia rotto. Una promessa non mantenuta a volte, incrina irrimediabilmente certi rapporti.
Ai posteri l’ardua sentenza ma la sensazione è che, comunque vada, a giugno il Milan e Higuain prenderanno strade diverse.
Capitan Uncino
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