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Il Milan ha chiuso il mese di dicembre 2018 con la lingua fuori.
Mancanza di idee, gioco e persino giocatori hanno inciso sui risultati, dove spiccano le sconfitte con i greci e in casa coi viola.
Se da un lato ci sono state alcune partite senza prendere gol, dall'altro c'è stata una vera e propria mancanza di azioni pericolose.
Pur non avendo giocato contro squadre di alto livello, nonostante qualcuno abbia tentato in tutti i modo di far credere ai tifosi che i viola siano da Champions, la squadra di Rino Gattuso non è stata mai pericolosa.
Non è solo un problema legato all'assenza dei goal di Gonzalo Higuain, perché di fatto non è mai arrivata nessuna palla gol decente.
Giocando contro squadre chiuse e che stavano meglio dal punto di vista fisico, sono emersi tutti i problemi di questa squadra.
Infortuni e arbitraggi che sfidano le leggi della casualità non possono rappresentare un alibi, ma lo diventa se in estate la rosa messa a disposizione del mister non era all'altezza delle concorrenti.
La sfortuna, più o meno indotta, trova facili vie se i giocatori su cui Gattuso può contare sono pochissimi.
A gennaio è difficile che si possano portare stravolgimenti. A parte gli inganni mediatici (Ibra, Fabregas, Muriel), i nomi che possono arrivare devono permettere di ampliare le possibilità di scelta dell'allenatore, oggi costretto al massimo a spostare qualche giocatore di ruolo perché degli altri "non si fida".
Se la difesa non ha tenuto, ma ci sono stati dei segnali di miglioramento durante dicembre, è chiaro che il problema c'è in attacco, dove la prevedibilità è una costante ormai da troppo tempo.
Siamo passati dall'essere monoschematici, puntando su Suso che per fortuna non riescono a prenderlo mai, a non avere alternative agli inserimenti dei centrocampisti oltre a Kessie.
Bakayoko ha dimostrato di essere un buon giocatore, anche se probabilmente non varrà mai il riscatto a 35 milioni, ma serve qualche elemento più offensivo e meno prevedibile.
Calhanoglu si è perso per strada, vede raramente la porta ed è sempre meno pericoloso, ma Castillejo non offre ancora sufficienti garanzie.
Paquetà rappresenta il nome certo e nuovo del Milan, ma c'è l'enorme incognita dell'inserimento nel nostro calcio di un giocatore brasiliano abituato ad altri ritmi e ad altre difese.