Sfortuna Caldara, semplice sfortuna! Come sempre, ecco iniziare l’esercito dei complottisti in servizio permanente, pronti a discutere un giocatore, quand'anche a diffamarlo sulla base del "sentito dire"

02/11/2018

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Nella giornata di martedì, il Milan ha emesso un comunicato ufficiale nel quale è stato riportato l’esito degli accertamenti a cui è stato sottoposto il difensore Mattia Caldara, dopo l’infortunio avvenuto nell’allenamento di sabato.
La diagnosi, purtroppo, è stata molto negativa per l’ex giocatore dell’Atalanta. In base a quanto riportato dal club infatti “gli esami strumentali hanno evidenziato una lesione parziale del tendine achilleo ed una lesione della giunzione mio-tendinea del muscolo gemello mediale del polpaccio destro”.
Si parla di uno stop molto lungo, con Caldara che sarà suo malgrado costretto ad una lontananza dai campi di gioco per circa tre mesi. Probabilmente, tuttavia, stante la evidente gravità dell’infortunio, il periodo di stop potrebbe essere anche più esteso, per consentire al ragazzo di tornare con calma all’attività agonistica.
Certamente, per il Milan si tratta di una bruttissima botta: Caldara, nei progetti societari e tecnici, avrebbe dovuto andare a ricoprire il ruolo di difensore centrale titolare al fianco del capitano Alessio Romagnoli, componendo con lo stesso una coppia centrale giovane, italiana ed ampiamente futuribile.
Una fastidiosa pubalgia prima e l’attuale infortunio adesso, non hanno invece mai permesso a Rino Gattuso di puntare con decisione sull’ex difensore centrale dell’Atalanta che, se tutto andrà bene, tornerà abile ed arruolabile non prima di febbraio 2019.
Ovviamente, come ormai è consuetudine, alla notizia del report sul giocatore, sono seguite una serie di teorie bislacche sui social, con accenni complottistici e finali romanzati. La fantascienza applicata ai retropensieri produce dei mostri di levatura assoluta.
Secondo molti la Juventus avrebbe dato al Milan un giocatore già rotto, mentre a giudizio di qualche beninformato (nel calcio ormai non mancano mai) l’infortunio sarebbe un alibi per coprire la vita fuori dal campo non corretta da parte del ragazzo.


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Non mi piace, né è mio costume, commentare voci non confermate o rumors provenienti da presunte fonti ben addentrate nei meandri dei palazzi. Credo sia sbagliato ragionare sulle congetture, e che sia assolutamente disonesto sul piano intellettuale avanzare ipotesi su cose che non si conoscono.
In primis, sarebbe opportuno rendersi conto che il Milan è una società con uno staff medico di alto livello, che effettua visite accuratissime sui giocatori. Prima di gettare discredito su professionisti di questo calibro sarebbe il caso di avere in mano qualcosa di più probante di un “sentito dire” riportato sui social.
Secondariamente, è ormai doveroso evidenziare come il mondo social sia diventato una sorta di limbo senza regolamentazione alcuna, ove chiunque può diffamare chi vuole, senza per questo essere chiamato a rispondere del falso, facendosi scudo dietro un account di mera fantasia. Ciò è, a mio modo di vedere, molto triste ed estremamente indicativo.
Il Milan, su Caldara, ha fatto un discorso di prospettiva e di lungo periodo. Non è una pubalgia o un infortunio serio a dover mettere in discussione il valore di un giocatore. Questo va valutato nel lungo periodo e, soprattutto, va fatto solo sul campo, unico giudice supremo che non conosce insider e non si fa condizionare da quel che si dice troppe volte a sproposito.

Capitan Uncino



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