Il mercato che verrà Sarà comunque quello impostato nei mesi scorsi da Mirabelli

20/07/2018

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Sono passati solo pochi giorni da quando Elliott, con una sentenza del tribunale del Lussemburgo, ha liquidato con una poco onorevole pedata nel culo mr. Yonghong Li, e ancora meno da quando gli uomini del cinese si sono dimessi dal CdA lasciando il Milan in una temporanea situazione di stallo.
E, a causa di questo e dei reiterati allungamenti dei tempi di pagamento di Mr. Li, si è arrivati quasi a fine luglio, senza un mercato (in entrata e in uscita) e una ridda di voci che quotidianamente rendono i tifosi più isterici di quanto sia lecito attendersi.
Partiamo però da un punto fermo: le notizie ai giornalisti le danno i procuratori, sempre e solo interessati, oppure vengono riprese dalla stampa straniera. Quindi tra ciò che si legge o si ascolta, di certo non c’è nulla o quasi.
Detto questo, l’uscita di scena di Li è stata un fulmine a ciel sereno o, come suppongono in moltissimi, una exit strategy pianificata da tempo?
Nel primo caso, Mirabelli avrebbe agito con il mandato della proprietà cinese e avrebbe fatto nel tempo il suo lavoro per futuri acquisti e cessioni da concretizzare nei primi giorni di luglio (come Reina, Strinic e Halilovic), e arrivare più avanti con qualcuno di più “solido” e funzionale.
Nel secondo caso, Mirabelli ha lavorato di concerto con Elliott, ma senza l’ufficialità della carica, e ha egualmente portato avanti un piano di acquisti e cessioni. Ma tutto ciò, al netto dei parametri zero, non può ancora esser formalizzato.
Ormai le trattative con procuratori e calciatori sono da tempo avviate, in entrata e in uscita. Gli obiettivi già raggiunti o vicini ad esserlo. Si tratterà di aspettare la sentenza del TAS per rimodulare la strategia (non stravolgerla) e poi concretizzare il lavoro di questi mesi. E in più aspettare la possibilità di qualche “saldo di fine stagione”.
Uno scenario che non cambierebbe molto neanche se Mirabelli non dovesse essere riconfermato, visto che i nomi dei nuovi acquisti avevano tutti l’avallo (se non la richiesta) di Gattuso. In fondo Rino è l’unico confermato da Elliott fin dal primo comunicato. Qualcosa vorrà pur dire.



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