Sfoglia, usa mouse e frecce
______
Quando finì lo scorso campionato, l’AC Milan doveva necessariamente acquisire nuovi calciatori. Rifondare una squadra che negli ultimi anni non aveva certo fatto bene, e che – per dinamiche più o meno imperscrutabili – sembrava non riuscire a tirarsi fuori dal tunnel.
Occorre ricordare, a memoria dei molti che oggi straparlano, due fattori essenziali.
Il primo è che 12 mesi fa il Milan doveva allestire una squadra decisamente in fretta, in vista delle qualificazioni a luglio per l’Europa League.
Il secondo è che molti giocatori contattati, non si sono dichiarati disponibili a trasferirsi. E non per una questione economica. Ma perché l’AC Milan era per tutti un oggetto misterioso. Non dimentichiamo la martellante campagna mediatica che per mesi ha descritto la società come una scatola vuota e senza soldi (quanto volte hanno detto che avremmo portato i libri in tribunale?). E questo non ha certo contribuito alla nostra credibilità.
Oggi, nonostante le idee balzane dell’UEFA, la situazione è completamente diversa.
La società è tra le meno indebitate della Serie A, la situazione patrimoniale è solida, e c’è una base di giocatori validi, molti i nazionali stranieri. Inoltre, altra differenza rispetto a 12 mesi fa, è che il girone di ritorno sotto Gattuso è stata una cavalcata nel rincorrere le squadre davanti a noi, a differenza dello stesso periodo precedente sotto Montella, che ha concluso in costante calo. E abbiamo disputato la finale di Coppa Italia.
Senza contare che siamo ritornati in Europa, con risultati accettabili. E farsi vedere conta.
Il Milan sta riconquistando la sua credibilità, e il suo progetto triennale ha le basi per avere un maggior appeal sui giocatori.
Ecco perché questa volta il mercato potrebbe darci soddisfazioni.
Sempre che ce lo consentano.