Errori di costruzione Il Milan è chiamato a ragionare sulle sue problematiche strutturali prima di agire sul mercato

18/05/2018

Sommario di questa settimana

Sfoglia, usa mouse e frecce

______

Domenica pomeriggio il Milan si gioca il sesto posto contro la Fiorentina di Pioli. La partita non appare un ostacolo insormontabile, anche se ritenere per acquisito il risultato potrebbe essere un grave errore di sottovalutazione.
Meglio allora avere l’umiltà di pensare in maniera mantecata, provare a portare a casa i 3 punti e chiudere una annata venuta alla luce sotto gli auspici migliori e conclusasi con una finale persa mestamente contro la Juventus a Roma.
L’annata in sé è stata negativa ed aspettarsi di essere in corsa fino all’ultima giornata per la stessa posizione occupata nel precedente campionato non era di certo il pensiero più ricorrente durante la scorsa estate.
Tuttavia, nei fatti, questa stagione non è stata positiva ed al netto di tutte le possibili scuse, attenuanti, alibi, giustificazioni e via discorrendo, è necessario fare un’analisi sul perché il Milan 2017-18 non è realmente mai decollato.
A mio giudizio vi sono stati errori nella concezione strutturale della campagna acquisti estiva. Ne è nata una squadra con valori e qualità, ma non assemblata bene e priva di un modulo di riferimento all’interno del quale far rendere al massimo i giocatori più importanti.
Un esempio può essere considerato Andrè Silva: ottimo prospetto di attaccante, giocatore bravo ed elegante, proveniente da un sistema di calcio (in Portogallo) in cui rendeva al massimo giocando accanto ad una prima punta vera che lo sgravava delle incombenze spalle alla porta.
Nel Milan, concepito inizialmente secondo i dettami del 4-3-3, la possibilità del doppio centravanti non era contemplata se non come opzione residuale, anche perché la mediana rossonera non aveva la struttura idonea per reggere due giocatori oltre la linea della palla.


Libro per veri tifosi rossoneri

2.99

E qui veniamo alla composizione del centrocampo in cui si è preso Biglia, un regista basso con piedi buoni, ma non particolarmente dinamico, e si è scelto di affiancargli un giocatore di grande prospettiva come Kessiè, con grandi qualità ma tatticamente ancora acerbo ed immaturo.
Se pensiamo infine alla scelta di avere due ali offensive a piede invertito, entrambe prive di cambio di passo, la disamina diventa completa ed esaustiva ed assolve in parte la crisi dei gol delle punte rossonere.
Suso e Calahnoglu assieme infatti sono troppo limitanti per il nostro gioco. Lo spagnolo condiziona la squadra con la sua monogiocata, mentre il turco ha giochi offensivi troppo limitati da fermo e non è un esterno puro, bensì un trequartista adattato.
Soltanto ragionando laicamente su questi errori di costruzione della squadra (senza preconcetti e senza certezze assolute) il Milan potrà porre rimedio alle sue lacune e migliorare sé stesso.
Serve però una profonda opera di riflessione, che incardini il Milan 2018-19 sulla strada della logica e delle scelte di campo coerenti.

Capitan Uncino

 


Se ti è piaciuto, condividilo!

Leggi il prossimo articolo
Desaparesuso



Vai al Sommario del
Magazine di questa settimana

Leggi e sfoglia la miglior rassegna stampa rossonera: Milan7.it/rs