Genoa-Milan: presentazione della partita Contro la squadra di Ballardini sarà l’occasione di schierare le due punte

09/03/2018

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Quando, nel 218 a.C. la squadra Cartaginese cambiò stratega e condottiero, un esercito fino ad allora poco considerato, marciò addirittura verso il campo di battaglia avversario, quell'Italia sotto il dominio romano che non pensava proprio di poter essere invasa. La sorpresa fu enorme.
Come altrettanto enorme fu il constatare che questi avversari non erano più un esercito da scaramuccia ma facevano davvero paura. Vittoria dopo vittoria si arrivò all'epico scontro di Canne che segnò la disfatta dei laziali ed il trionfo di Annibale.
Ma poi vennero gli ozi di Capua, una sosta forzata a fiaccare nello spirito e nel morale quell'esercito che sembrava inarrestabile.
Ebbene la storia maestra di vita ci dice che il Milan, fino a domenica scorsa una macchina da guerra si è fermato.
Lo ha fermato l'Arsenal ma, a nostro parere lo avrebbe fermato anche l'Ospitaletto colpito da dissenteria.
Fortuna ha voluto che siano stati gli inglesi, e la competizione fosse una Europa League oggettivamente fuori portata per i rossoneri come per un impiegato del catasto un appuntamento con Ivanka Trump.
Certo il Genoa è un avversario tosto, rianimato dal funereo Ballardini che avrebbe meravigliosamente interpretato “La patente” di Pirandello, ma che il calcio lo conosce bene.
Ne sa qualcosa l'Inter, affondata dalla capacità di gioco verticale dei rossoblù ancor prima dei comici duetti di Ranocchia e Skriniar, due che stanno al grande calcio come Franco I e Franco IV alla storia della musica leggera.


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Non sbaglieremo ancora partita, ne siamo certi, anche perché sarà probabilmente l'occasione per fare spazio ad Andre Silva e forse alle due punte che impedirebbero ai genoani di ripartire rapidamente dalla difesa come fatto contro l'Inter. Il resto lo lasciamo al gol dell’ex, sperando che sia quello di Suso e non quello di Bertolacci.

Antonio Toullier

P.s. Una parola sulla partita di andata contro l'Arsenal, che a nostro parere non fa molto testo.
Troppa la paura, e gli inglesi, lontani dal loro esigentissimo stadio, hanno giocato liberi di testa.
Mi sembrava di sentire Finocchiaro, il macellaio tamarro di Compagni di Scuola di Verdone che, ad un timido De Sica che subiva bluff a poker dice: “prima famo er pokerino, famo er pokerino e poi con tre Jack te ca… addosso?”.
Ecco, Jack e gli altri stasera hanno fatto questo.
Alla prossima.

 


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