Finalmente Hakan! La cura Gattuso fa bene a Çalhanoglu, che migliora ad ogni partita

12/01/2018

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Le ultime prestazioni della squadra, da Derby di Coppa Italia, sono in crescita per intensità e gioco. In questo miglioramento spicca una nota lieta: Çalhanoglu.
Il nostro numero 10 sotto la cura di Rino è migliorato sia atleticamente (accelerazione che ha “bruciato” 3 uomini contro il Crotone) sia mentalmente. Non sembra più un pesce fuor d’acqua ma partecipa molto all’ azione corale e prova giocate che prima evitava.
Non ruba ancora l'occhio per una “ruleta” o un doppio passo, bensì grazie alla sua comprensione del gioco. Il QI calcistico dell'ex Leverkusen è elevatissimo, tanto da rapire intellettualmente il proprio tecnico. Gattuso, affascinato da uno sviluppo verticale della manovra, ha sforbiciato le linee orizzontali di Borini (giustamente in panchina), per provare un azzardo maggiormente offensivo.
Nonostante non sia il suo ruolo, Rino gli ha dato le chiavi della corsia mancina chiedendogli precisi compiti di assaltatore.
La fase difensiva è chiaramente necessaria, ma inserendo Çalhanoglu al posto di Borini il tecnico dei rossoneri ha aggiunto un problema in più agli avversari, limitandone le avanzate dei terzini ed aumentando le bocche di fuoco del proprio Diavolo. Il concetto è molto facile: con Çalhanoglu ti attacco e ti metto in apprensione, poi vediamo cosa succede. Con Borini: attaccami che mi difendo con gli esterni d'attacco e poi cerco di ripartire.
Il calcio del turco è squisitamente in avanti, con gli occhi sempre fissi verso la porta avversaria. E se su 36 azioni offensive ben 16 sono passate dalla fascia di Suso, nessuno contro il Crotone ha calciato più di Çalhanoglu. Eccola la prova che Gattuso aspettava, una dichiarazione bellica d'intenti. Che poi Cordaz gli abbia negato due volte la rete conta relativamente, i primi frutti sono arrivati.
L'inserimento del classe '94 nel tridente allarga le maglie della retroguardia opposta, costretta ad una copertura preventiva fissa sul nativo di Mannheim, situazione non sempre presente con altri esterni in campo. La visione ambidestra del nazionale turco, poi, gli permette di puntare l'avversario sull'out sinistro con la stessa facilità con cui cambia il campo di 50 metri con un lancio per Suso (suo il lancio per lo spagnolo nell’ azione del pareggio a Firenze, conclusa proprio da lui in tap in).
Non un lampo isolato, ma solo l'ultimo pezzo di un repertorio che vede Hakan provare molti meno passaggi rispetto all'élite europea (circa l'80% di realizzazione, lontano anni luce dai numeri di Kroos, Modric e Pjanic) ma con un coefficiente di difficoltà e verticalità alte. L'appoggio a 4 metri in orizzontale lo lascia ad altri, Hakan guarda dall'altra parte del manto erboso e prova a mettere in porta un compagno.
Questa è la conoscenza del gioco di Hakan Çalhanoglu, un 10 intellettivo e tecnico ma anche agonistico con buonissimi recuperi coprendo la fascia.
Eccoli i lampi di Çalhanoglu nel sistema Gattuso... E ancora mancano i calci piazzati.

Sberlapek



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