Perchè il Milan non gioca con due punte? La domanda che molti si fanno trova risposte di campo non positive

08/12/2017

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Uno dei temi più dibattuti nelle ultime settimane in casa Milan concerne la possibilità di giocare con due punte come soluzione per risolvere una sterilità offensiva che, nell’ultimo periodo, è stata particolarmente gravosa.
Vincenzo Montella ha proposto questa soluzione in tre partite e mezza (contro la Spal, contro la Roma, contro il Torino e nel secondo tempo del derby). In tre di queste occasioni la coppia titolare scelta è stata Kalinic-Andrè Silva: nel secondo tempo del derby invece Montella si è affidato alla coppia Cutrone-Silva.
In altre occasioni invece è stata proposta la coppia Suso più una punta (due volte Kalinic, una volta Andrè Silva), con lo spagnolo ad agire come seconda punta di raccordo fra centrocampo e attacco (è avvenuto contro l'Udinese, contro la Sampdoria e nel primo tempo del derby).
Entrambe queste soluzioni non hanno mai convinto davvero l'ex allenatore del Milan che, negli ultimi tempi, aveva preferito rifugiarsi in un pragmatico 3-4-2-1 con i due trequartisti che, in base alle esigenze della partita, modificavano le loro posizioni in campo.
Il problema fondamentale è che l'organico del Milan è una coperta corta. Se provi a scegliere soluzioni più offensive fai fatica a tenere le distanze fra i reparti; la squadra si allunga e si notano le difficoltà della linea difensiva.
Ciò dipende prettamente dal fatto che la squadra non ha mai trovato un equilibrio in virtù delle caratteristiche non ben assortite dei giocatori presenti in rosa. L'organico, ad oggi, ha carenze molto pesanti.
Al Milan infatti manca un incontrista capace di schermare la difesa; inoltre la totale assenza di esterni offensivi capaci di saltar l'uomo e giocare su campo lungo, penalizza enormemente l'uscita rapida della palla e rende troppo leggibili le tracce offensive della squadra.
A giudizio di chi scrive, sul piano tecnico la compatibilità fra Kalinic ed Andrè Silva è abbastanza alta e la coppia potrebbe avere un futuro. La presenza del croato sgrava infatti il portoghese dell'onere di lavorare spalle alla porta e può consentirgli di mostrare al massimo le sue qualità tecniche.
La mancanza di equilibri nella squadra tuttavia, condiziona non poco l'adozione della scelta tattica del doppio centravanti, sia perché si fa fatica a reggere due giocatori oltre la linea della palla in non possesso e sia perché nessuno dei due è adatto a venire a giocare fra le linee in fase di impostazione del gioco.
Tale problematica non ha una soluzione immediata. Può essere risolta solo a gennaio, qualora la società entrasse nell'ordine di idee di irrobustire la squadra con due rinforzi importanti, uno in mezzo al campo ed almeno uno sugli esterni offensivi.
Senza un intervento in sede di mercato, è tuttavia probabile che Rino Gattuso continui sulla strada tracciata del 3-4-3 che diventa 5-4-1 in fase di non possesso. Non è una soluzione tattica per palati fini, ma le smagliature evidenti di questa rosa la rendono soltanto gestibile e non plasmabile su una identità tecnica molto forte.

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