Se la difesa diventa un colabrodo e manca la determinazione Ci stiamo davvero abituando agli errori?

06/10/2017

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Il Milan ha vinto tutte le partite che ha disputato finora, ad esclusione di quelle con Lazio, Samp e Roma. Quindi, volendo essere precisi, non si sta comportando poi così male. Il fatto, però, è che le concorrenti non perdono punti, quindi il gap con le prime in classifica è già molto ampio, per intenderci 9 punti dal Napoli e 7 da Juve e Inter non sono pochi in sole sette giornate.
C'è un elemento che destabilizza gli addetti ai lavori: le disattenzioni della squadra. Troppe reti sono frutto di errori clamorosi di qualche giocatore, difficilmente di reparto.
Il tifoso rossonero si sta abituando a vedere Leonardo Bonucci fare la sua "bonucciata" ogni partita, si stropiccia gli occhi e si dà dei pizzicotti quando vede gli errori di posizione di Romagnoli quando difende all'esterno e non all'interno, si strappa i capelli quando si accorge che qualche centrocampista non scala e la diagonale difensiva non esiste praticamente più.
Di questo passo, è evidente che qualsiasi avversario sia in grado attualmente di spaventare il Milan, di metterlo in difficoltà e di sperare di poter raccogliere dei punti.
Contro la Roma, molti osservatori hanno parlato di 70 minuti buoni e di 20 da dimenticare, quasi a dare ragione all'attenta analisi di Vincenzo Montella sulla preparazione fisica, ma in realtà non è così.
Il Milan è assolutamente sterile davanti e sostanzialmente attento dietro, ma non troppo incisivo.


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Due dati su tutti: i pochi tiri in porta e il numero basso di falli.
Ma il fattore comune è uno solo: mancanza di determinazione.
Se i giocatori singolarmente non sfigurano di fronte agli avversari, come squadra il divario si amplia e parecchio.
La Roma è stata capaci di creare qualche pericolo nel primo tempo, il Milan no, e l'occasione di Bonucci, la più clamorosa, è sostanzialmente una seconda palla in area ritrovata quasi per caso.
La mancanza di determinazione è un brutto segnale nel calcio moderno, dove tutti i giocatori dovrebbero dare il 100% sul campo, perché permette di fare quel metro in più di corsa, di andare a recuperare un pallone in più, di perderne uno in meno e via di seguito.
Alla fine di una partita, la determinazione in campo si vede, nei falli commessi, nelle occasioni create, nei corner battuti, nelle punizioni calciate dal limite. Non esiste una regola precisa, ma quel tipo di pressione, se non si ha di fronte un avversario troppo debole, si evince dai numeri.
Andate a rileggere le statistiche delle partite contro Samp e Lazio, ma anche contro la Roma, e capirete dove nascono i problemi di questo Milan.
 


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