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E' stato divertente e anche istruttivo farsi un giro tra TV e social dopo la sconfitta col Betis Siviglia. Gente che suonava le campane a morto, che sputava sentenze sulla nuova squadra, suoi nuovi giocatori, sull'allenatore e persino sulla dirigenza.
E in TV paludati e seriosi opinionisti puntualizzavano il loro senso di preoccupazione per lo stato di affidabilità e pericolosità della squadra che sì, aveva fatto un gran mercato, ma che in realtà aveva fatto una specie di raccolta delle figurine Panini, spendendo tanto e male.
Sentire poi queste sentenze dalle bocche di interisti che per decenni hanno vinto lo scudetto sotto l'ombrellone, faceva ancor più sorridere.
Bastava leggere la lista degli assenti della partita di Catania per evitare di dire le solite scemenze da Bar Sport, che offrono la cifra quantitativa dell'intelligenza di chi le pronuncia.
Contro il Betis mancavano: Donnarumma (quello vero), Musacchio, Conti, Romagnoli, Rodriguez, Biglia, Bonaventura. A questi andrebbe aggiunto il centravanti cui Mirabelli dà la caccia.
Otto giocatori che farebbero parte della formazione titolare.
Detto questo, di cosa vogliamo parlare?
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