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Il 18 aprile i cinesi che non esistono si sono materializzati in Via Aldo Rossi. Successivamente, i cinesi che non esistono (o che sono dei misteriosi prestanome), hanno dato disposizioni per un’assemblea straordinaria – tenutasi il 18 maggio - che avesse come ordine del giorno: un aumento di capitale da 60 milioni, il ripianamento delle perdite pregresse, un’emissione dei prestiti di 77 milioni e 55 milioni, varie ed eventuali.
Ma “i cinesi non esistono. E gli italiani nel Board sono solo di facciata”. Oppure, “I cinesi che forse esistono, ma non hanno i soldi e devono ricorrere a prestiti”.
Poi però la società ha diffuso il curriculum di ciascuno dei componenti del CdA, italiani e cinesi, e a qualcuno è salita la pirosi gastrica.
Su Fassone, Patuano, Cappelli e Scaroni sappiamo tutto o quasi, ha generato stupore e incredulità (oltre che una certa invidia) leggere che Li Yonghong è proprietario della più grande miniera di fosforo al mondo, tra le altre cose.
David Li Han si occupa di fusioni, acquisizioni di società e di investimenti sul mercato finanziario, naturalmente ad alto livello.
Lu Bo sul biglietto da visita scrive: Presidente, Responsabile degli Investimenti e Decision-making Committee della Haixia Capital Management Co., Ltd.
Xu Renshuo è il Rappresentante Legale e il Direttore Esecutivo della Guangzhou RenBaiJie Industrial Group Co., Ltd., che si occupa di investimenti nel settore immobiliare, sportivo, nuove tecnologie, ecc.
Diciamo che per qualcuno che ancora va in giro a blaterare idiozie sul conto della nuova proprietà servirà ben più che una camionata di antiacido per mandare giù le parole che gli sono state ricacciate in bocca.