E adesso tutti sogniamo il C factor La Champions ci ha fatto vedere cosa vuol dire avere un centravanti vero

24/02/2017

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Dopo il turno di Champions League, purtroppo emerge prepotente che le squadre di vertice hanno tutte un centravanti pericoloso, che fa reparto e segna. All’occorrenza sa fare anche assist e torna a coprire in fase di non possesso. E la mente non può tristemente non essere andata al reparto avanzato del Milan, che in quel ruolo si ritrova a sceglierne uno tra Bacca e Lapadula.
Roba da piangere.
Vedere come articolano la manovra le squadre che hanno il C factor (C come centravanti vero), ovvero un giocatore che fa davvero la differenza, è un piacere, soprattutto per il loro tifosi. Meno per noi.
Niente di personale contro Bacca, però non è quel tipo di centravanti. Ha determinate caratteristiche che, se sfruttate (come al Siviglia) gli fanno fare caterve di gol. In qualsiasi altro modulo di gioco è semplicemente nullo.
Lapadula è uno che si sbatte, che lotta, ma anche lui spesso litiga col pallone e tende a strafare. Al massimo è un buon panchinaro.
Immaginiamo che la nuova società a Montella abbiano ben presente che il nostro futuro passa dall’acquisto di un centravanti dalle caratteristiche di un Morata o di un Mandzukic, tanto per far due nomi.
Per questo campionato, ci tocca arrangiarci con quello che già c’è in rosa (Bacca non ci pensa proprio ad andar via). Speriamo che per il prossimo campionato arrivi qualcuno con il C factor…



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